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gianguidodalberto

> L’esito del voto del primo turno, alla luce dei risultati ottenuti dal candidato sindaco Gianguido D’Alberto e della sua coalizione, evidenziano la voglia di cambiamento che si respira in città. Un cambiamento che adesso è a portata di mano, con il ballottaggio che sarà l’occasione per i cittadini teramani di chiudere definitivamente con il Modello Teramo. Per questo nei prossimi giorni D’Alberto e la sua squadra saranno di nuovo sul campo, insieme ai cittadini, per coinvolgere nel progetto di rinascita della città tutti quei teramani che, al primo turno, hanno scelto di premiare altre proposte che si proponevano in ogni caso nel segno della discontinuità con il passato.
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> "Non possiamo che dirci soddisfatti del risultato elettorale, che ha messo in luce come questa città sia pronta a voltare pagina rispetto a quel sistema di potere che l’ha soffocata fino ad oggi – commenta il candidato sindaco Gianguido D’Alberto – Un risultato che evidenzia come il nostro progetto, improntato al civismo democratico, sia un progetto vincente. Come ho già avuto modo di dire più volte non faremo alcun apparentamento o altro accordo di tipo politico, nel segno di quell’estrema coerenza che ci ha sempre caratterizzato. I nostri unici interlocutori, in questa fase così come in futuro, saranno i cittadini. Ed è proprio ai cittadini che al primo turno hanno votato altri candidati, credendo nella possibilità di un radicale cambiamento rispetto al passato, che mi rivolgerò nei prossimi giorni. Perché la nostra è l’unica vera discontinuità rispetto a chi ci ha amministrato e che ha portato Teramo al degrado che sta vivendo”.
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> In campagna elettorale il principale competitors di D’Alberto, il candidato sindaco Giandonato Morra, si è proposto più volte come il “rinnovamento competente”, sottolineando come nelle sue liste ci fossero molti volti nuovi. Ma la sua eventuale maggioranza, alla luce del risultato elettorale, sarebbe composta esattamente dai principali rappresentanti del Modello Teramo, e quello che si presenterebbe ai cittadini non sarebbe altro che una sorta di Brucchi ter, con il candidato sindaco costretto a fare i conti con quelle stesse forze che hanno ingessato per mesi, prima del commissariamento, l’attività amministrativa.
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> “Oggi i teramani non si trovano di fronte ad una scelta tra centrodestra e centrosinistra – sottolinea il candidato sindaco Gianguido D’Alberto, che rivendica il percorso di un progetto civico – ma sono chiamati a decidere se vogliono ancora essere governati da un decotto Modello Teramo, con i suoi principali artefici ancora lì, pronti a continuare sulla stessa identica strada, o se vogliono iniziare insieme a noi un percorso di totale rinnovamento che metta al centro la città, i suoi bisogni, una politica che dia risposte non agli amici e agli amici degli amici ma alle esigenze dei cittadini, dalla riqualificazione urbana al rilancio culturale ed economico della città”.
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> Una città che, come evidenziato più volte in campagna elettorale, deve tornare a vestire il ruolo di capoluogo di provincia che gli è proprio, rappresentando una guida a livello provinciale.
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> “Fanno tenerezza le dichiarazioni del candidato sindaco dei Cinque Stelle Cristiano Rocchetti – conclude D’Alberto – al quale va tutto il mio rispetto, che oggi in un’intervista ha dichiarato come il centrodestra avrebbe spostato voti sulla mia figura per non confrontarsi al ballottaggio con i 5 stelle. Basta leggere il dato complessivo del voto disgiunto per un’analisi reale della situazione. Probabilmente il centrodestra avrebbe preferito altri avversari. In ogni capo capisco il nervosismo di tutti. Noi continuiamo a pensare solo al bene della città, chissà se gli altri possono dire lo stesso”.