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pastariportiamo l'articolo dedictao da "dissapore" ai migliori pastifici italiani artigianali, tra loro 3 abruzzesi.

 

Nel 1999 una famiglia italiana comprava 42,9 chili di pasta all’anno. Nel 2005 siamo scesi sotto quota 40. Nel 2013 abbiamo varcato la soglia dei 30. Il 2016 si è chiuso con 24 chili a testa (siamo comunque i primi consumatori al mondo). Continuano a crescere invece, e vincono all’estero, le piccole griffe italiane della pasta. Sono i minipastifici, pastifici artigianali che nonostante prezzi anche 10 volte superiori agli omologhi industriali –parliamo di 4 euro contro 50/60 centesimi– riescono a vendere perfino alle Figi, alla faccia della stagnazione economica. Le ragioni? Puntano ossessivamente su procedure artigianali e selezione degli ingredienti che garantiscono sapore, colore e tenuta della cottura. A fare la differenza sono il livello dei grani e i tempi di essiccamento lenti e a bassa temperatura. Ora, siccome per noi mangiare pasta è una cura: da un amore scaduto; da un lavoro frustrante; da un marito noioso; da un’amica che ha smesso di bastarci come tale; oggi aggiorniamo la classifica della pasta artigianale presentandovi 12 mini imprese di cui meniamo vanto, e per ognuna i formati da scegliere.

Abruzzo

12. MASCIARELLI – Spaghetti alla chitarrra
Via Enopolio, 35 – Pratola Peligna (AQ). Tel. 0864 273137
Anno di fondazione: 1867.
Fatturato 2016: circa un milione di euro.
Quota export: 30%.
Provenienza grano: Abruzzo, Tavoliere delle Puglie.
Formato in classifica: Tra 17 formati il più incredibile è lo spaghetto alla chitarra, tipico di San Martino sulla Marrucina, da dove i Masciarelli arrivano. Si presume che la “chitarra” sia stata inventata da un setacciatore di polvere da sparo del paese.

Toscana


11. FABBRI – Spaghettoni
Piazza Emilio Landi, 18 – Strada In Chianti (FI). Tel. 055 858013
Anno di fondazione: 1893.
Fatturato 2016: 500 mila euro.
Quota export: 50%  del fatturato, diviso tra Europa, America, Giappone e Australia.
Provenienza grano: in prevalenza Toscana (Grossetano e Senese) con una nuova linea dedicata alla Sicilia.
Formato in classifica: Lo spaghettone da 2,8 millimetri: fatto con grani siciliani e farro, viene lavorato a basse temperature (massimo 38 gradi), poi essiccato in sei giorni.



Abruzzo


10. COCCO – Spaghetti a matassa
SP214 – Fara San Martino (CH). Tel. 0872 984121
Anno di fondazione: 1989.
Fatturato 2016: non dichiarato.
Quota export: non dichiarata.
Provenienza grano: italiano.
Formato in classifica: la pasta a matassa, ancora prodotta con la matassatrice del 1930, si prepara a bassa temperatura con semola di grano duro completata con il 4% di crusca e il 2% di cruschello.



Trentino Alto Adige


9. FELICETTI – Rigatoni al kamut
Via Don Felicetti, 9 – Predazzo (TN). Tel. 0462 501225
Anno di fondazione: 1908.
Fatturato 2016: 38 milioni di euro.
Quota export: 70%.
Provenienza grano: le linee “Monograno” sono quattro: Matt: Puglia; Khorasan-Kamut®: Canada; Farro: Umbria e Toscana; Senatore Cappelli: Puglia e Basilicata.
Formato in classifica: i rigatoni sono uno dei sette formati della linea Monograno Khorasan-Kamut®, ottenuti impastando semola di grano duro di varietà Khorasan.



Campania


8. PASTIFICIO DEI CAMPI – Lumache
Via dei Campi, 50 – Gragnano (NA). Tel. 081 8018430
Anno di fondazione: 2007.
Fatturato 2016: 10 milioni di euro.
Quota export: 70%, in particolare in Australia, Francia e Stati Uniti.
Provenienza grano: Puglia e Campania.
Formato in classifica: la forma insolita che permette al sugo di scivolare all’interno, rende le lumache ideali per sughi di carne e verdure. Impacchettate come gli altri formati dentro confezioni raffinate, sono il prodotto di una filiera totalmente rintracciabile.



Campania


7. VICIDOMINI – Candele
Via Guerrasio, 63/65. Castel San Giorgio (SA). Tel. 081 951156
Anno di fondazione: 1812.
Fatturato 2016: non dichiarato.
Quota export: non dichiarata.
Provenienza grano: Altamura, Puglia.

Formato in classifica: formato campano classico, simili agli ziti ma dal diametro più grande, le candele si spezzano in due o tre parti prima della cottura. Pensate per sughi sostanziosi come la “genovese” o il ragù, nella versione Vicidomini raggiungono la perfezione.


Toscana


6. MARTELLI – Penne lisce
Via dei Pastifici, 3 – Lari (PI). Tel 0587 684238
Anno di fondazione: 1926.
Fatturato 2016: poco meno di un milione di euro.
Quota export: 45% della produzione in 27 Paesi.
Provenienza grano:  Toscana e Italia.
Formato in classifica: penne classiche, cioè lisce, con tanto di copyright, non a caso Martelli è l’unico pastificio italiano a non produrre penne rigate.

Marche


5. MANCINI – Spaghettoni
Contrada San Rustico – Monte San Pietrangeli, Fermo. Tel. 073 4969311
Anno di fondazione: 2008.
Fatturato 2016: 2 milioni e 400 mila euro.
Quota export: 20 %.
Provenienza grano: Marche.
Formato in classifica: realizzati con grani sviluppati dall’azienda marchigiana che esprimono il raccolto annuale, gli spaghettoni, ultra porosi e asciugati per 48 ore, si distinguono per lo spiccato profumo di semola.



Abruzzo

4. VERRIGNI – Fusilloro
Via Salara, 9 – Roseto degli Abruzzi (TE). Tel. 085 9040269
Anno di fondazione: 1898.
Fatturato 2016: 2 milioni e mezzo di euro.
Quota export: 40%.
Provenienza grano:  Puglia, Toscana, Lazio, Abruzzo.
Formato in classifica: dimensioni maxi e spire irregolari fanno di “Fusilloro”, formato lavorato su trafile d’oro, il più formidabile raccoglisugo di questa classifica, amato da chef come Massimiliamo Alajmo, Pino Cuttaia e Moreno Cedroni.


3. GENTILE – Spaghettoni
Via Pasquale Nastro, 67 – Gragnano (NA). Tel. 081 8013417
Anno di fondazione: 1876.
Fatturato 2016: superiore a 3 milioni.
Quota export: 50%.
Provenienza grano: Puglia Settentrionale, per la maggior parte, poi Lucania e Molise.
Formato in classifica: lo spaghettone prevale tra i 57 formati del pastificio: corposo, essiccato a basse temperature, richiede una cottura di 18 minuti. Molto buono il fusillo fatto ancora a mano. Accanto al pastificio c’è la Maccheroneria per provare prima di comprare. Tanto alla fine si compra sempre.

Campania
2. FAELLA – Paccheri
Piazza Guglielmo Marconi, 13 – Gragnano (NA). Tel. 081 8012985
Anno di fondazione: 1907.
Fatturato 2016: di poco inferiore al milione di euro.
Quota export: 40%, in aumento grazie a nuovi mercati come India, Corea e Repubbliche Baltiche.
Provenienza grano: Molise.
Formato in classifica: il pacchero più buono d’Italia, il più venduto tra i quaranta e passa formati del pastificio. In cottura aumenta almeno del 30%, grazie alla essiccazione lenta a una temperatura che raggiunge al massimo 50-55 gradi.


Puglia
1. CAVALIERI – Spaghettoni
Via Garibaldi, 64 – Maglie (LE). Tel.: 0836 48 41 44
Anno di fondazione: 1918.
Fatturato 2016: 2,5 milioni di euro.
Quota export: oltre 50% del fatturato, Paesi principali: Cina, Russia, Francia e Germania.
Provenienza grano: Puglia nord-ovest e una parte della Basilicata.
Formato in classifica: il formato perfetto resiste con granitico vigore  in vetta alle nostre preferenze. Un chiodo fisso, un piccolo grande privilegio. Del resto, tra oltre trenta formati di pasta Cavalieri, gli spaghettoni rappresentano quasi il 30% dell’intera produzione. Al secondo posto i paccheri.