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carcere 1024x267Nella tarda serata di ieri , all’interno della Casa Circondariale di Teramo, un detenuto italiano di etnia Rom S.A. , recidivo per analoghi comportamenti scorretti e aggressivi proveniente dalla Casa Circondariale di Pescara dove era stato allontanato tempo addietro per analoghi comportamenti ,dopo essersi auto lesionato all'interno della stanza per futili motivi è prontamente medicato presso l'infermeria,si è scaraventato con pugni e calci nei confronti del Sost. Commissario di turno e altri due agenti che erano intervenuti,colpendoli ripetutamente su vari parti del corpo tanto da dover far ricorso alle cure sanitarie presso il pronto soccorso dell’ospedale civile di Teramo.
Questo gravissimo episodio altro non è che la punta di un iceberg di un problema ,quella della gestione dei detenuti psichiatrici e riottosi , mai risolto dall’Amministrazione Penitenziaria Regionale che si protrae da diversi anni, invero, solo a spot hanno annunciato l’allestimento di idonee stanze e reparti dove ubicare soggetti detenuti sofferenti di questa patologia ma mai costruiti, lasciando l’ingrato compito di sorvegliarli, curarli e contenerli senza alcun strumento al povero personale della polizia penitenziaria che di certo non hanno la necessaria preparazione professionale per farlo. Sarebbe auspicabile , vista l’escalation di aggressioni nei penitenziari italiani nell’ultimo anno che anche alla polizia Penitenziaria sia data la possibilità di utilizzare la pistola elettrica “TASER” al pari della polizia di Stato.
Queste le conseguenze di una situazione critica più volte rappresentata dal Sappe: a Teramo infatti le carenze organiche sono decisamente allarmanti,dal momento che il contingente previsto ad oggi è al di sotto di 89 agenti (sic!).


Il personale adempie i compiti istituzionali con carichi di lavoro onerosissimi,con turni di otto e più ore continuative,con un diniego costante dei diritti soggettivi,che pur dovrebbero essere rispettati.
Non solo, sempre la stessa Amministrazione Regionale non paga d’aver abbandonato a se stessa la polizia penitenziaria teramana, continuamente gli assegna tutti i detenuti ingestibili ,molti dei quali con gravi patologie sanitarie e psichiatriche, detenuti questi che gli altri istituti abruzzesi non vogliono gestire, facendo di talché il carcere di Castrogno il “ricettacolo” regionale di detenuti ingestibili.
Oramai i poliziotti teramani sono abituati a vivere sulla propria pelle certe vicende e sicuramente non si aspetta alcun ringraziamento da parte dei “Garantisti a intermittenza” o dal "Partito dell'antipolizia" per il delicato compito svolto a tutela della sicurezza e del rispetto della legalità in un luogo dimenticato da tutti, tranne quando devono puntare il dito in occasione di presunte denunce di maltrattamento come la triste vicenda “Cucchi” purtroppo, ha insegnato.
Il Sappe,nell'esprimere la più significativa solidarietà ai colleghi aggrediti e a tutto il personale così oberato ,ritiene che sia giunta l'ora di accorgersi della struttura abruzzese e di assumere i provvedimenti più opportuni con grande senso di responsabilità.