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Lo minacciavano di morte: "Ti portiamo a Scampia e ti tagliamo a pezzi". Lo minacciavano per sollecitare la restituzione dei soldi dati in prestito ma applicando tassi di interesse usurari, completamente insostenibile per un imprenditore teramano. Fortunatamente ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri e, dopo l'indagine coordinata dalla procura di Teramo e delegata al Nucleo Operativo della Compagnia di Alba Adriatica, è riuscito a far arrestare i suoi usurai. Due le persone per cui il gip del Tribunale di Teramo ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Tutto inizia la scorsa estate quando l'imprenditore teramano, trovatosi in un momento di crisi e difficoltà economica, contatta un primo soggetto ed ottiene un prestito di 10mila euro. Il creditore inizia a richiedere la restituzione del prestito in rate da 1500 euro al mese, applicando tassi d'interesse altamente usurari. Passano qualche mese e l'imprenditore, non riuscendo ad onorare il debito contratto col primo soggetto, ne contatta un secondo ottenendo un prestito di 20mila euro: ma anche questo gli chiede la restituzione mensile di 6mila euro. La situazione inizia a precipitare, l'imprenditore non sa come fare e inizia a subire pressioni e minacce, anche di morte: "Ti veniamo a prendere e ti portiamo a Scampia...Ti tagliamo a pezzi". La vittima decide di denunciare tutto ai carabinieri: da qui i due arresti per usura continuata e tentata estorsione. cc-alba-adriatica carabinieri12