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manolatribunalePassate le consultarie, nel Pd si entra nella fase calda della campagna elettorale. Non è più tempo del “chi?” ma del “cosa”? E “cosa” significa programma. “La scelta di Gianguido rappresenta già una parte della nostra idea di città, di quello che era il mio progetto - commenta Manola Di Pasquale - Gianguido era al mio fianco nel 2014, così come molti di quelli che lo sostengono, e condivisero quel progetto, saremo insieme ancora, per dare un governo a Teramo e ridarle sviluppo culturale ed economico; la prossima amministrazione gestirà qualcosa come 370 milioni di euro, e dovrà farlo nel segno di una vera rinascita, che tenga conto delle fasce deboli, di chi ha bisogno di lavorare, di una ripartenza commerciale e soprattutto culturale, senza dimenticare l’attenzione massima per la ricostruzione degli alloggi Ater”. Trecento settanta milioni sono una grande opportunità: “Sì ma è un’occasione che non può essere sprecata, ma pretende un programma serio e possibile, che restituisca ai teramani una città nella quale sia bello vivere”.