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rudydistefano“Sarà una conferenza stampa atipica... io non mi sono preparato nulla, altrimenti avrei potuto citare anche io frasi come rinnovamento competente o rigenerazione della lista. Invece no. Diró altro: a cominciare dal ricordare i miei 7 anni in amministrazione, nei quali ho lavorato senza sosta, uscendo dalla provincia di Teramo una sola volta in 7 anni. Ho lavorato sporcandomi le mani, non frequentando solo la Teramo Bene, mi dispiace di aver commesso degli errori, forse non saró il figlio che tutte le madri vorrebbero né il marito che tutte le mogli vorrebbero, ma ammettere gli errori significa rigenerarsi. Mi sono dimesso per non spaccare il gruppo, per aiutare un gruppo che avevo sempre difeso, e sono andato in Regione, a lavorare nel gruppo di Paolo Gatti, dove mi sono sentito escluso, emarginato, messo da parte...ho capito do essere stato utile solo come strumento elettorale, di aver dato amicizia a chi non mi era amico... mi sono sentito solo, il periodo peggiore della mia vita... piangevo andando a L’Aquila e piangevo tornando, mi sono dimesso perché non volevo rubare lo stipendio, e me ne sono andato anche sapendo di non aver la possibilità di tirare avanti...senza lavoro e senza stipendio, con impegni economici da onorare... ma la dignità pretende scelte difficili, adesso sto risalendo, con fatica ma con la gioia di farlo senza aver chiesto nulla a nessuno...se non ai miei familiari. A L’Aquila, lo staff del quale facevo parte non mi coinvolgeva neanche nella pausa pranzo... ma ho scoperto in quei giorni chi intendeva la politica come me, e cioè Mauro Di Dalmazio..lì è nata in me una nuova idea della politica, una nuova fiducia, e ho sposato un progetto nuovo. Quando ho detto a Gatti che mi sarei dimesso, mi ha detto “Così mi crei un problema politico”...con Mauro ho creato un progetto..e con quello voglio ripartire per dare un futuro a Teramo...”

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