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gianguidodalbertoConfrontarsi su una nuova visione della città, che rimetta al centro unicamente gli interessi del territorio e dei teramani. E questo nel segno di un progetto improntato esclusivamente a quel civismo democratico di cui la sua coalizione è espressione. E’ l’invito rivolto dal candidato sindaco Gianguido D’Alberto a tutti i cittadini e ai suoi competitors della prima ora, gli stessi che nel corso della fase iniziale di questa campagna elettorale hanno espresso la volontà di mettere in campo una netta discontinuità con il passato. Discontinuità non solo nel merito ma anche nel metodo, e sui quali adesso li attende il primo vero banco di prova.

“L’unica cosa che ci interessa è il bene di questa città - sottolinea D’Alberto - ed è per questo che ho già iniziato a confrontarmi, e continuerò a farlo anche nelle prossime ore, con tutti i colleghi che al primo turno si sono candidati a governare la città sulla base di una dichiarata discontinuità con il passato e con la precedente compagine amministrativa”.

Una discontinuità che D’Alberto intende portare avanti nel segno di un progetto che vuol essere inclusivo ma sulla base di temi e programmi volti esclusivamente a rilanciare la città.

“Morra, al di là delle dichiarazioni di facciata, non potrà mai tagliare il cordone ombelicale con chi l’ha preceduto, come dimostrano i risultati elettorali, in termini di voti e preferenze, delle liste che lo appoggiano. E soprattutto come dimostrano le ultime dichiarazioni del leader di Futuro In Paolo Gatti che di fatto ha già indirettamente benedetto la prossima giunta comunale Morra-Gatti. Per questo invito tutti coloro che si sono presentati come alternativi a quel sistema a confrontarsi con noi sui temi, su un progetto di città che si declini lungo le parole chiave della trasparenza, della partecipazione, della competenza - continua D’Alberto - Non si tratta di uno scontro tra centrodestra o centrosinistra, ma di dare voce al vero civismo e ai suoi valori di trasparenza, legalità e partecipazione di cui io sarò il garante assoluto. Una cosa sia chiara, non sarò mai ostaggio di nessuno. Massima apertura al confronto sui temi, ma nel rispetto del progetto su cui gli elettori ci hanno già dato fiducia”.

Sul tavolo, dunque, un programma di reale rinnovamento dell’azione amministrativa, sulla base di un progetto che si caratterizza per il suo profilo prevalentemente civico e che si pone l’obiettivo di dare risposte concrete ai cittadini superando quel sistema di potere che in questi anni ha soffocato la città abbandonando il territorio a sé stesso, in nome degli interessi di pochi.

“I nostri principali interlocutori restano i cittadini - continua D’Alberto - quegli stessi cittadini che magari al primo turno hanno votato altri candidati sindaci ma sempre credendo in un progetto di rinnovamento. E proprio a loro, i miei colleghi, dovrebbero adesso dimostrare coerenza. Da parte mia c’è la massima apertura a confrontarci su temi e progetti per il rilancio di questa città. Come ho già detto ieri a noi interessa solo il bene di Teramo, mi auguro che anche i miei competitors del primo turno ragionino in questi termini”.

Un confronto, quello con gli altri cinque candidati sindaci che si erano presentati al primo turno sotto il segno delle parole “rinnovamento” e “discontinuità”, che avverrà esclusivamente sui temi e che non sarà assolutamente foriero di accordi che prevedano uno scambio di poltrone.

“Siamo sempre stati coerenti e continueremo ad esserlo - conclude D’Alberto - per questo cercheremo di allargare la coalizione intorno a temi e progetti, ma senza scambi alcuni. D’altro canto anche i nostri competitors, in campagna elettorale, avevano sempre detto no ad apparentamenti, sostenendo di non essere scesi in campo per interessi personali ma solo per il bene della città. E il bene di questa città, visto lo stato in cui è ridotta, non è certo quello di essere nuovamente consegnata agli stessi protagonisti della passata amministrazione, che nonostante i tentativi dei miei avversari di negare l’evidenza, in caso di vittoria di Giandonato Morra saranno ancora tutti lì”.