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gianfrancogiuliante“La mediazione è l’anima stessa della politica. Questa pillola di saggezza Pagano poteva riservarla a chi in modo scomposto ha aperto il dibattito sulle regionali, stabilendo aperture/veti e arrivando a parlare per nome e per conto del centro destra”. Risponde cosi il coordinatore dei Dipartimenti di Lega Salvini Abruzzo, Gianfranco Giuliante al coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano.
“Pagano – sottolinea Giuliante - deve assumersi la responsabilità di questo “strappo” laddove, per non essere frainteso, Martino ha detto di parlare di “intesa strettissima” con il coordinatore regionale di Forza Italia. Pagano non ha compreso che sono finiti i tempi del bullismo di coalizione, quando l’insipienza e la tracotanza di una classe dirigente delegittimata (Pagano è riuscito a perdere tutto da segretario in carica: dai congressi interni alle elezioni esterne), utilizzava la cintura di sicurezza dei cerchi magici che coprivano ogni errore. Errori che hanno portato il partito a più che dimezzare i propri consensi. La lega – attacca Giuliante - con Giuseppe Bellachioma ha espresso sull’argomento un’opinione politica, forte ma politica. La risposta è stata insultante e personale: neofita senza esperienza, affermazione dal sen fuggita e via bulleggiando. Ricordiamo a Pagano che il “neofita” ha portato un movimento neonato a ridosso di un partito come Forza Italia e se ciò non è stato difficile è proprio perché Pagano, con la sua “esperienza” l’ha schiantato. Per dar forza a queste argomentazioni, si potrebbero utilizzare i giudizi espressi in questi anni su Pagano da quelli che Martino, definisce la spina dorsale di Forza Italia; ma sarebbe ingeneroso. Noi, al contrario, vogliamo alimentare la necessità di un accordo che veda unito il centro destra, che sappia interloquire con le realtà civiche – non ospiti – ma coprotagoniste. Civiche nuove e non minestre riscaldate. A Teramo, la Lega è tornata sui suoi passi per amor di coalizione, ma i risultati non hanno soddisfatto nessuno. Lo ribadiamo – chiude Gianfranco Giuliante -, sulla Regione non intendiamo mediare su chi ipotizza soluzioni precostituite e lo fa con la saccenza del bullo di periferia, anche se con abito sartoriale”.