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fasciasindacoMi candido a Sindaco. Mi rivolgo ai teramani liberi e forti con questo programma che ho costruito attraverso notti e notti di studio con Paolo Tancredi e il suo compagno di sempre, Mao Tse Tung, che da sempre sostengono che la conoscenza sul che fare, sulle soluzioni disponibili, sulla loro rispondenza alle preferenze dei cittadini, sulla loro appropriatezza al contesto non è detenuta da pochi, ma è piuttosto dispersa fra una moltitudine di individui.
Anche io come Maurizio Homer e Mauro il Dalmata crediamo nella democrazia, nella partecipazione e soprattutto nella memoria molto corta dei cittadini.
Fanculo ai ritardi per il Corso, in culo ai materiali scadenti, chissenefrega della Team e i posti per le mogli, calci in culo a quelli delle cooperative sociali, io penso per me e la dignità e nel mio suv.
Cercare e aggregare le conoscenze dei terrramani che hanno scelto di avvicinarsi a questo percorso è stata un'avventura straordinaria che ha generato impegno  e prodotto  nuove relazioni fra le persone. In modo particolare nuove relazioni con Paolo Gatti il capobastone amante del Blasco, molto abile a tenere un piede qua e uno la, tanto la memoria è sempre più corta. Ciascuno ha sentito di poter influenzare gli altri e di esserne influenzato, di apprendere e costruire proposte. Io penso per me.
Del resto chi se la ricorda la gestione degli appalti, il capodanno, il clientelismo, l’ignoranza al potere, la corruzione, le indagini, i nuovi dirigenti dalla lunga lingua.
Ma oggi no. Tutto è cambiato. La sfida era ed è quella di rendere i cittadini protagonisti del confronto elettorale e, al tempo stesso, “stanare” la politica sui temi concreti costringendola a confrontarsi più sulle cose da fare che sulle persone da proporre.
Il tutto nell’interesse della Città ovviamente, attraverso 700 miracolati e convertiti, e nell’impegno a costruire una cittadinanza attiva.
Basta pensare allo schifo dell’Ipogeo, all’occasione perduta nella Città della scienza da gente arrogante piena solo di boria, …tutto è cancellato, si riparte da zero.
Basta pensare alla politica turistica, culturale, sociale completamente assente. Chissenefrega io penso per me e mi candido.
Basta pensare alla crisi del commercio e del lavoro, i miei voti a qualcuno saranno utili e li venderò per poco, quindi mi candido.
Volendo sintetizzare gli spunti programmatici pervenuti dai cittadini per il bene dei cittadini (ovviamente) si può dire che i temi trattati sono stati i seguenti:
Vivibilità: pensare ad una Città tutta in discesa, nei primi 100 giorni meno disabile con abbattimento delle barriere architettoniche; risolvere i problemi dei parcheggi, dei marciapiedi e dei passaggi pedonali.
Centro storico: Visto che parcheggiare a Teramo costa più che parcheggiare nel parcheggio coperto di piazza Cavour (Roma) nei primi 80 giorni chiusura al traffico, con parcheggio gratuito per i residenti e turisti nelle vicinanze con comodo accesso. Anzi a chi parcheggia verranno date 2 euro l’ora.
Contenitori e luoghi di aggregazione: Nghe, nghu nghu, nei primi 60 giorni una bibiotecca muti e media le, un centro congressi a 3 piani, una sala per piccoli concerti; destinare l’ex museo a contenitore culturale con il mio ufigio vista Duomo; nghe nghu riqualificare la Secondo Cicciottelli; rendere gratuiti gli impianti sportivi e costruire 3 nuove piscine che ci vanno le cocche in bikini tutta manna per chi celladuro; al mercato coperto fare un enorme cinema vista la mia sfrenata voglia di cinema dessert.
Piazze e strade: nei 50 giorni rivisitazione di Piazza Garibaldi con l’installazione di un enorme Gatto d’oro altro che pulizia di giardini e villa comunale; interventi di riqualificazione e rivitalizzazione di Piazza Martiri con settimanali coca party. Invece che nei circoli o a casa di noti avvocati facciamoli in piazza per il bene di tutti; cura e decoro degli ingressi alla Città con enormi poster con il volto del duce massimo Maurizio Homer per attirare donne e soprattutto milf da tutta europa… altro che assessore al Turismo comunista .
“Qui ci vuole una rivoluzione culturale” “Ci vuole Passione dove la P è maiuscola!” . Questi sono i miei slogan.
A quel punto mi sono svegliato tutto sudato. E ho pensato che la carica dei 700 svanirà nel nulla dal quale è venuta. E che tutte le proposte sono destinate ad essere pura utopia, se, in primis, non cambiamo noi, bella gente teramana, animata da sfrenato individualismo, lobbies consolidate e egoismi sfrenati.
Quindi, partiamo da noi, svecchiamo secolari idee feudali, miniamo la piccola casta locale e vediamo proposte fattibili di candidati. Partendo, prima di tutto, da una rinnovata convivenza civile.

Leo Nodari

leonodarirubri