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Flopscreening Ce lo meritiamo di essere arancioni. Ce lo meritiamo di essere i “diversi” in Italia, quelli costretti a subire una sorte diversa, rispetto al resto del Paese. Ce lo meritiamo il Natale di clausura, perché siamo un’accozzaglia pettegola di populisti senza spirito civico. Bravissimi nel lamentarci, incapaci di fare la nostra parte. Siamo cinture nere di cazzeggio fine a sé stesso, laureati in chiacchiere da bar, professionisti del “governo ladro”, ma del tutto inadeguati quando c’è da fare la nostra parte. Abbiamo passato mesi a lamentarci, settimane a piangerci addosso, giornate a discutere del nostro destino di diversità e poi... quando c’è da mettersi in fila per fare un tampone, regaliamo alla storia la più grande figura di merda della nostra storia pubblica. I numeri sullo screening in provincia di Teramo sono umilianti. Secondo la Protezione Civile, su  309mila residenti, solo 57498 hanno scelto di farsi il tampone. Significa 18 teramani su 100. Significa non aver compreso il valore e la portata dello screening. Significa non aver voluto capire quanto fosse importante farlo adesso. È andata un po’ meglio a Teramo città, con 14686 tamponi su 55mila residenti. Uno su quattro. Pochi. Anche se il Comune dice che sono un migliaio in più (cioè 15821), non cambia. E se Roseto (4557 tamponi su 25mila abitanti) è in linea col 18% provinciale, è andata molto peggio a Giulianova dove, nonostante la comunicazione da trincea del sindaco Costantini (con tanto di consegna della fascia alla Vergjne) evidentemente i cittadini non hanno compreso la gravità del momento, visto che solo 3759 dei 24mila residenti hanno voluto tamponarsi. Cioè il 15%. 

E pensare che avevamo criticato la provincia dell’Aquila, con i suoi  89645 su 303000, ovvero un 29%, che a L’Aquila città saliva al 33%, visti i  23244 tamponi su 69000 abitanti. 

Ce la meritiamo la zona arancione.

Ce la meritiamo, perché non abbiamo capito quanto fosse importante.

Ce la meritiamo, perché nonostante fosse gratuito, comodo e facile, la maggioranza di noi ha preferito restare a casa, magari a lamentarsi sui social. 

Ce la meritiamo, perché non abbiamo compreso lo sforzo e l’impegno di medici e infermieri che, volontariamente e gratuitamente, hanno dedicato le loro ore ad aspettarci.

Ce la meritiamo la nostra diversità punitiva, perché in una regione che conta 1124 morti, non abbiamo capito quanto fosse importante censire i contagiati asintomatici. Ne abbiamo trovati 319 in provincia dell’Aquila e 138 in provincia di Teramo. Significa, facendo un conto esclusivamente matematico, che nell’Aquilano girano più o meno 1300 positivi sconosciuti e nel Teramano 630 persone che potrebbero, teoricamente, contagiare chiunque. Eppure, allo screening gratuito non abbiamo partecipato. 

Perché noi siamo bravi a chiacchiere.

In Provincia di Bolzano: 343000 tamponi su 520.000 persone. Il 65%. Lo hanno considerato un quasi insuccesso, perché volevano arrivare almeno al 75%. 

Non commento.

Ma, da abruzzese, mi vergogno.

Adamo

 

La foglia di fico è una rubrica di satira, di politica, di politica satirica e di satira politica