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parlamentoNuova, meravigliosa prova di stile e di classe della parlamentare teramana Valentina Corneli. Certamente destinata ad entrare nella storia repubblicana, nello stesso capitolo che ospita i padri della Patria, la grillina rosetana ci offre un momento di altissima interpretazione democratica. Così come racconta Libero, la Corneli, commentando il post di un consigliere provinciale piemontese, si è lasciata andare ad una serie di colorite aggettivazioni nei confronti di Giorgia Meloni. 

 Secondo la parlamentare pentastellata  teramana, la moglie di Mastella avrebbe "asfaltato" in Senato la "caciottara" Meloni, sostenendo che "ai tempi gli Scilipoti venivano comprati da lei per fare il ministro". Il tutto seguito da epiteti del tipo "volgare", "ridicola" e "senza scrupoli". E non solo, perché sempre secondo Libero, la Corneli si è lanciata anche in una erudita e argomentata rilettura della vicenda politica della Prima Repubblica: "Ai tempi non c’era alcuna pandemia e dovevano rubare solo a 4 mani, non c’era trasparenza parlamentare e tutto si risolveva con valigie piene di fondi neri della mafia".  

Non ho mai avuto stima dell’onorevole Corneli, la considero tra i miracolati di un momento storico nel quale, nutrendo l’odio collettivo verso la politica, il Parlamento ha aperto le porte ad una delle peggiori rappresentanze della storia, ma questa sua esternazione credo sia più di una caduta di stile (ammesso che ne avesse uno). Questa è l’ennesima dimostrazione delle qualità umane di una brancaleonica armata di eletti, partita con la giornata del Vaffanculo. Onestamente, non potevamo aspettarci di più . 

Adamo