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SCUOLABUSGIOCATTOLOUn mese e nove giorni da Sindaco e arriva la prima denuncia per Mario Nugnes, neo primo cittadino di Roseto. A firmarla, saranno le mamme dei bambini del Borsacchio, che non possono godere del servizio di trasporto scolastico, pur avendolo pagato.
Perché?
Perché il servizio di Scuolabus è sospeso dal 19 novembre e lo sarà fino al 2 dicembre.
Due settimane di sospensione, e che sarà mai successo?
E’ successo che il pulmino s’è rotto.
E ci vogliono due settimane per aggiustarlo?
Sì, perché l’officina che dovrebbe effettuare le riparazioni, vanta un credito mai saldato nei confronti del Comune, e non vuole più lavorare “a gratis”.
E non c’è neanche un mezzo sostitutivo?
No, non c’è… e anche se ci fosse non cambierebbe nulla, perché è morta la mamma dell’autista e quindi nessuno lo guiderebbe.

L’ho raccontata così, come fosse una specie di copione teatrale, perché questa storia è troppo assurda per sembrare vera. Lo dico, ovviamente esprimendo la mia umana partecipazione al lutto che ha colpito l’autista, il quale non ha certo colpe, ma che diventa involontariamente l’emblema stesso della gestione squinternata di un servizio così importante. Certo, per onestà intellettuale direi dire che anche il Sindaco Nugnes non ha colpe dirette, essendo appena arrivato ed avendo cercato, come si dice in questi casi, di “metterci una pezza”, pagando l’officina perché potesse lavorare sul mezzo, ma il suo essere Primo cittadino lo rende comunque destinatario della denuncia delle mamme. Starà poi allo stesso Nugnes, condividerla con gli ex amministratori, chiamando in causa (letteralmente) quelli che hanno deciso di costruire un servizio scuolabus che mischia mezzi del Comune e mezzi del privato, ma senza prevedere adeguate soluzioni per le situazioni di emergenza, come appunto la momentanea assenza di un autista. Quello del trasporto scolastico, è un servizio a domanda individuale, cioè i cittadini pagano per averlo. E pagano non perché non abbiano voglia di portare i loro figli a scuola, ma perché, fin troppo spesso, gli incastri familiari rendono quel pulmino giallo l’unica possibilità per i bambini di godere di un altro servizio, che non è a domanda individuale, ma è tra le strutture fondamentali del nostro impianto statale, ovvero la scuola.
Nugnes ha promesso un “nuovo corso” e alle mamme ha annunciato che, nel prossimo bilancio, sarà ripensata la gestione del servizio.
Vedremo.
Per ora, i bambini restano a casa.
Fino a giiovedì.
Perché lo scuolabus è… chiuso per lutto.

ADAMO