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Screenshot_2024-05-13_alle_16.59.55.pngRocca Santa Maria: 471 abitanti… tre candidati Sindaco.
Detta così, il primo pensiero che mi viene in mente è che lassù, tra i boschi del Ceppo, oltre al porcino cresca spontanea e rigogliosa una potente passione per la democrazia.
471 abitanti, cioè più o meno 300 votanti… e tre candidati Sindaco, c’è di che gioirne di eccitazione democratica.

E invece non mi eccito, anzi: m’incazzo anche un po’.

Perché ancora una volta, tra le nostre vallate, c’è chi mortifica il senso stesso della democrazia in ossequio a non si sa quale progetto politico.

Mi spiego, anzi: vi aiuto a farvi un’idea tutta vostra, cominciando dal raccontarvi chi siano i tre candidati Sindaco.

Il primo, è Lino Di Giuseppe, nato a Teramo, che a Rocca Santa Maria è Sindaco uscente.

Il secondo, è Gabriele Di Giammartino, nato a Teramo, che a Rocca Santa Maria è consigliere comunale uscente.

Il terzo è Guglielmo De Santis, nato a Gallipoli, che a Rocca Santa Maria probabilmente non è mai stato “entrante”, visto che nessuno ricorda di averlo mai visto, né conosciuto, così come per tutti i componenti della lista con la quale cercherà di conquistare la fascia tricolore, in gran parte leccesi.

Lungi da me, l’idea di considerare l’anagrafe di nascita quale requisito di appartenenza e di partecipazione democratica, giammai!, così come mai mi sognerei di malgiudicare chi, forse annoiato dal mare del Salento, sogna di venire a ritemprarsi ai piedi del Gran Sasso.

E’ solo che, secondo me, qui non c’entrano né la partecipazione democratica, né il mare del Salento… e per questo mi incazzo. 

Perché a mio parere l’unico vero progetto politico di questa lista, che si chiama “Sovranisti” (ma di questo diremo poi) è quello di lucrare un po’ di visibilità, lanciandosi in improbabili candidature nei Comuni che, avendo meno di mille abitanti, non impongono la raccolta di firme per la presentazione.
Qualche tempo fa, di queste candidature “extraterritoriali” nei piccoli Comuni, se ne vedevano spesso, e si trattava quasi sempre di rappresentanti di una qualche forza dell’ordine, tipo Poliziotti o Vigili Urbani, che si candidavano per ottenere il “permesso elettorale”, ovvero un mesetto di ferie in più. 

Stavolta, benché lo stesso candidato Sindaco sia o sia stato (non so) un Vigile Urbano, mi pare di poter dire, vista anche l’età degli aspiranti consiglieri (sette su nove sono ultrasessantenni), che non sia questa la “spinta civica” che li ha motivati alla discesa in campo.

Quindi, è solo pubblicità, ricerca di visibilità per partiti marginali, che cercano ritagli di esistenza nelle pieghe di un insuccesso elettorale.

Perché insuccesso sarà, e clamoroso.

Certo, non come quello che lo stesso Guglielmo De Santis ha ottenuto a giugno del 2022 a Castelguidone, nel Chietino, dove pur essendo l’unico candidato Sindaco, la sua “proposta” fu così attrattiva che alle urne si presentò uno solo del 294 residenti.
E le elezioni vennero annullate.

Sì, lo so, adesso starete pensando che, se si è candidato nel Chietino due anni fa, magari per l’Abruzzo ha una sincera passione.

E invece no.

Perché se una passione c’è, è per le candidature in quanto tali.

Delle quali, l’aspirante Sindaco di Rocca, è una sorta di collezionista.

Basta cercare in rete, per trovarlo candidato Sindaco di Gallipoli nel 2016, candidato consigliere regionale in Puglia nel 2017, candidato Sindaco di Cermignano nel 2019, candidato Sindaco di Castelguidone nel giugno 2022 e candidato consigliere comunale a Casarano tre mesi dopo, poi candidato Sindaco di Pietranico nel 2023… sempre ottenendo “plebisciti” indimenticabili e una percentuale prossima allo 0,1%.
Ma sono sicuro, con una ricerca più attenta troverei altre discese in campo del Nostro, sempre all’insegna della bandiera del sovranismo contro la globalizzazione, problema che notoriamente affligge la popolazione di Rocca Santa Maria.
«Non capisco perché persone (quasi tutti ultrasessantenni) che vivono in provincia di Lecce possano pensare di poter amministrare un piccolo comune delle aree interne in Abruzzo - confessa a certastampa il Sindaco attuale, Lino Di Giuseppe - la scelta di presentare la loro lista nel mio Comune, credo sia dovuta alle voci che circolavano da un po' sulla possibile presenza di una lista unica, nel qual caso alla lista dei "pugliesi" sarebbero spettati comunque 3 seggi in consiglio comunale, ma forse questo sarà scongiurato a Rocca Santa Maria, perché di liste presentate c'è ne sono state tre, condizione che dovrebbe scongiurare l’ingresso in Comune di un movimento politico sconosciuto dalle nostre parti, che cerca una sua visibilità».

Il sovranismo roccolano… dovrà aspettare un’altra occasione.


ADAMO