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Schermata_2022-08-27_alle_20.13.07.pngE’ teramano, ma vive da molti anni a Roma, l’arbitro internazionale di tennis Lorenzo Chiurazzi, al centro in queste ore di una vicenda salita agli onori delle cronache non solo sportive. Il giudice di sedia, infatti, è stato bandito dal tennis per sette anni e sei mesi (fino all’11 febbraio 2030) dall’organismo indipendente istituito per salvaguardare l’integrità del tennis professionistico in tutto il mondo. A detta dell’ITIA, Chiurazzi avrebbe ammesso di aver partecipato a partite truccate, ritardando ad esempio l’inserimento dei punteggi nel dispositivo elettronico, e l’inserimento di punteggi che non riflettevano i punteggi effettivi sul campo. Alla pubblicazione de suo nome della “condanna”, Chiurazzi ha risposto con un post sulla sua pagina Facebook, che recita: «Io sottoscritto Lorenzo Chiurazzi prendo atto della condotta tenuta dall’ITIA (di pubblicazione della notizia della mia squalifica sul proprio sito, con indicazione del mio nominativo), in palese violazione della normativa europea sul diritto alla privacy. Mi riservo di proporre azione di risarcimento dei danni di immagine nei confronti dell’ITIA, mediante il mio avvocato».
A detta dell’arbitro teramano, c’è un dettaglio che rende questa vicenda meritevole di ricorso: «Ritengo manifestamente illegittima la proposta ricevuta dalla stessa ITIA (per iscritto in data 16 agosto scorso) di mantenere la riservatezza e di non pubblicare il mio nominativo, soltanto laddove avessi fatto i nomi di altri arbitri coinvolti. Peraltro, ho fornito all’ITIA tutta la collaborazione possibile, consentendo di estrarre tutti i dati presenti sul mio cellulare e fornendo alla stessa ogni notizia di mia conoscenza». Un caso che, a parte la squalifica, non mancherà di produrre altri sviluppi, alla luce dell’azione annunciata dal giudice di sedia.