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graziellacordone«Lo so che non c'è incompatibilità legale, ma c'è un'incompatibilità etica... se sei presidente di un ordine professionale e rappresenti quindi tutti gli esponenti di quella professione, senza implicazioni politiche, se ti vuoi candidare devi dimetterti dalla carica dell'ordine». Non ci sta, Graziella Cordone, ad accettare che il presidente del suo ordine, quello degli infermieri, Cristian Pediconi, si sia candidato. E non è, ovviamente, una questione di schieramenti, visto che la Cordone è candidata con D'Alberto e Pediconi con Cavallari, è una questione di forma e di sostanza: «Di forma, perché il nostro è un ordine, peraltro di recente istituzione, e non c'entra nulla con le attività politiche del presidente, e di sostanza, perché essere rappresentante di una categoria significa essere super partes, fare gli interessi di quella categoria non di una fazione politica e questo, lo ripeto, anche se non c'è un'incompatibilità espressa... io ritengo che prima di candidarsi, Pediconi avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni da presidente dell'Ordine degli Infermieri».