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L’assenza totale dell’amministrazione comunale e la sua manifesta incapacità nel risolvere i problemi fanno fare una figuraccia nazionale alla città di Teramo. E’ vergognoso quanto la Società Teramo ASD, ieri, ha registrato davanti al dato di fatto che, domani, la nostra squadra – “nostra” intesa come patrimonio sportivo della città visto che la rappresenta al gradino più alto della serie A1 di pallamano femminile – non potrà disputare l’incontro di Campionato in programma sul parquet del PalaSannicolò. Totale l’assenza da parte del primo cittadino, mentre dal referente per lo Sport abbiamo incassato insensibilità e disinteresse per una squadra che dalla categoria più blasonata dell’handball veicola il nome di Teramo in tutto il Paese. E anche questo, non sfugge, si chiama marketing territoriale. Non ci interessa, e non intendiamo entrare nel merito dell’evento in seguito al quale abbiamo dovuto rilevare l’impraticabilità del parquet e quindi del campo da gioco. Non è questo il punto. Vogliamo stigmatizzare come si sia invece provveduto ad individuare la soluzione di un campo da gioco alternativo in provincia di Teramo per la gara che, domani , disputerà la squadra maschile di handball mentre quella femminile – sempre che sia possibile – dovrà “emigrare” fuori dalla provincia per un campo da gioco che, tra l’altro, dovrà anche pagare. Ci ha fatto sorridere l’ipotesi in cui si è avventurato il referente dell’amministrazione di poter fare ricorso al secondo campo da gioco da noi indicato e che si trova in un Comune limitrofo, ignorando del tutto che non si può chiedere ad un altro Comune l’utilizzo di un suo impianto quando mancano due soli giorni dalla gara e che quello stesso impianto, in quella data, sarà impegnato ad ospitare le gare delle sue squadre locali. Per onestà intellettuale va detto che l’unico a battere un colpo in risposta – dimostrando almeno interesse alla questione da un punto di vista tecnico anche se poi l’interessamento non è risultato risolutivo – è stato l’assessore Valdo Di Bonaventura. Adesso quella scritta “Teramo” sulle maglie che abbiamo scelto di far indossare, come una seconda pelle sportiva, alle nostre atlete ci fa riflettere con amarezza sul fatto che le immagini televisive rimanderanno ad un altro territorio, contiguo e “cugino” ma pur sempre il territorio di un’ altra provincia. E non è neppure sicuro che questo accada: abbiamo saputo infatti solo ieri dell’impraticabilità del PalaSannicolò e trovare una soluzione a due giorni dalla disputa dell’incontro non è cosa facile e non è detto che ci si riesca. Così ad oggi resta il dubbio che l’incontro di domenica possa svolgersi altrove così come non sono scontate le riprese della gara in diretta nazionale con tutto ciò che questo comporterà. A rendere la situazione ancora più pesante è poi il fatto che non sappiamo neppure quanti giorni trascorreranno per effettuare un intervento tampone sul parquet che permetta ad una ventina di squadre (tra rotellistica, handball bambini e calcetto) di potervi tornare ad allenarsi e a noi anche di disputarvi le gare in programma. Il comportamento dell’amministrazione comunale, del resto, è la conferma di come lo sport in città risulti alla fine penalizzato perché se il Teramo Calcio – che comunque milita ora in un’altra categoria e con una diversa risonanza – ha trovato “casa” a Montorio, noi dovremo uscire invece dal territorio provinciale. Proprio in considerazione dell’insensibilità mostrata da parte delle istituzioni preposte, la Società – che ovviamente si tutelerà – è seriamente intenzionata a ritirare la squadra dal Campionato di A1, visto che non si sa per quanto tempo non potrà allenarsi, e disputare incontri, sul campo del PalaSannicolò.

Società Teramo ASD