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Come salvarsela, la vita politica?  Come riuscire a trovare un salvagente popolare (e magari un po’ populistico), quando il mare si fa grosso e le onde si fanno sempre più alte?
Se lo chiede, da qualche settimana, la maggioranza teramana, impegnata nel tentativo di salvare il Sindaco dal gorgo ospedaliero che rischia di risucchiarlo. “Ospedaliero” sì, perché la posizione di appoggio al nuovo ospedale a Piano d’Accio, che il Sindaco e la maggioranza nei modi e nei fatti hanno chiaramente dimostrato, è una posizione che si scontra non solo con quella dell’opposizione, consiliare e non (vedi la chiara contrarietà di Paolo Gatti), ma anche con quella di una delle colonne portanti della stessa maggioranza di Governo della città, ovvero quel Sandro Mariani che ha espressamente manifestato la sua posizione pro-Villa Mosca. 

E non solo, perché quello che preoccupa il SIndaco, è anche e soprattutto la presenza di oltre quindicimila firme sulla petizione che chiede di lasciare l’ospedale a Villa Mosca.
Con l’avvicinarsi delle elezioni (siamo ormai a poco più di sei mesi dalle urne), quelle quindicimila firme sono una spada di Damocle, dal rischio della quale D’Alberto vuole allontanarsi. 

Già, ma come?

Ed ecco il colpo di teatro, quello sul quale la maggioranza sta lavorando da settimane, il salvagente da lanciare a D’Alberto per offrirgli una possibile via d’uscita.

Un salto mortale all’indietro.

Con una capriola politica acrobatica, infatti, il Sindaco avrebbe in animo di esternare (non è ancora deciso se con un documento o con un’intervista domenicale al solito foglio) la sua decisione di considerare possibile l’ipotesi di costruire il nuovo ospedale al posto del vecchio.
Certo, non sarà un «Ci ho ripensato, facciamolo a Villa Mosca», ma un gianguidesco: «…all’esito di una serie di interlocuzioni, nelle more della ricostruzione pubblica, nel quadro delle iniziative di ripensamento del ruolo del capoluogo, anche seguendo le direttive dell’Anci, nella misura di una rivisitazione funzionale del tessuto urbano, senza dimenticare Teramo Natura Indomita e non tralasciando il consiglio di tutti i teramani che sarebbero dovuti tornare per extramuros, va considerata percorribile, se non preferibile l’ipotesi della realizzazione del nuovo nosocomio nell’area già destinata a strutture sanitarie all’interno del quartiere cittadino che tradizionalmente le ospita».

Et voilà, capriola acchiappaconsenso fatta.

Seguiranno, ovviamente, copiosi lanci di cime e canapi da tutti i banchi della maggioranza, e qualcuno dirà anche “E’ sempre stata la nostra idea”, non mancherà quello che ribadirà “Il sereno confronto costruttivo” e a chiudere arriveranno… i complimenti di Cipolletti al Sindaco su Facebook.

Ma se questo è un salvagente, c’è anche una scialuppa pronta a prendere il mare per salvare il Primo Cittadino da uno degli scogli più rischiosi che affiorano all’orizzonte, quello del personale del Comune.
La gestione dell’assessore Core, infatti è riuscita in un’operazione che mai, prima d’ora, era riuscita ad un assessore teramano delegato ad occuparsi dei dipendenti del Comune: ha messo tutti d’accordo.

Infatti, sono tutti incazzati con lui.

Chi per un motivo, chi per un altro, la “Coregestione” non piace, anzi: infastidisce e preoccupa. Infastidisce il personale e preoccupa la maggioranza, che sa quanto sia importante, nella vita di ogni singola pratica, avere negli uffici dipendenti sereni, che lavorino in un clima di convinta partecipazione.
Un funzionario “di traverso” potrebbe burocraticamente rallentare un atto fino a renderlo eterno. E’ successo, in passato. Ma se succede in campagna elettorale, è una tempesta.
Così, D’Alberto sale sulla scialuppa, sulla quale, però, sembra che voglia far salire Graziano Ciapanna, affidandogli proprio la delega al Personale, sia per ricreare coi dipendenti un dialogo costruttivo, sia per rinsaldare il rapporto di vicinanza politica con la componente dalmata della maggioranza. A questo punto, però, si pone un problema: sulla scialuppa non c'è posto per tutti e se sale Ciapanna, qualcuno dovrà finire in acqua, visto che è fortemente improbabilee che una delega pesante quale quella del Personale possa essere affidata ad un consigliere, che diverrebbe una sorta di commissario esterno alla Giunta.
No, il progetto sul quale il Sindaco sta lavorando è quello di un cambio d'assessore e, visto che nessuno crede alla possibilità di un'uscita di Core... in nomination finisce Maurizio Verna.
Salvagenti lanciati e scialuppe in acqua… il prossimo passo è “si salvi chi può”…



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