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“Come lavoratori non ci rimane che essere contattati dall’Interamnia per concordare modi e tempi di inizio lavoro e di riavvio della struttura: gli utenti ci aspettano con ansia e noi non vediamo l’ora di ricominciare”. Inizia dalla fine, in fondo, il comunicato stampa diffuso dal segretario della Filca Cisl, Giancarlo De Sanctis, a nome degli ormai ex dipendenti della piscina comunale di Montorio al Vomano. “E’ per lei che 21 lavoratori hanno lottato con fervore, restando sotto un gazebo per quasi due mesi, sotto il sole cocente, o frustati dal vento gelido o ancor peggio infraciditi dalla umida pioggerellina…”, si legge nella nota, per lei che “hanno perso il posto di lavoro, 60mila euro di retribuzioni, amicizie, rapporti, serenità personale e familiare; è per lei che hanno potuto vedere come realmente un paese, una intera comunità e tutti i loro rappresentanti, hanno usato il misfatto esclusivamente per “vernecchiare” nelle serate estive”. De Sanctis e i lavoratori ricordano le rassicurazioni sul riassorbimento di chi ha lavorato lì per 15 anni: “Si, ci torneranno tutti a lavorare… E’ stato affermato in ogni sede pubblica o privata che sia, in ogni bar o angolo della città, nei Consigli Comunali chiuso e aperto di maggio, nella manifestazione davanti al Comune, e credo in altre mille posti, da mille individui. Infatti il fatto di inserire nel bando l’assegnazione di un punteggio aggiuntivo per il reinserimento dei lavoratori della piscina, era solo un pro-forma, così come è una sorta di riunione rituale quella che la Filca Cisl ha chiesto subito al Comune ed all’Interamnia per avere contezza dei tempi e dei modi di assunzione dei lavoratori della piscina di Montorio”. De Sanctis si sofferma sul progetto dell’Interamnia che si è aggiudicata la gestione per un anno: “Investirà 36mila euro (+iva) per la concessione, poi dovrà spendere una somma probabilmente altrettanto cospicua per riavviare la struttura e intervenire nelle opere di manutenzione ordinaria e messa in sicurezza dei locali (centralina, vetrate, infissi, infiltrazioni del tetto e degli spalti , smontaggio e smaltimento del vecchio impianto di areazione, ecc.). Tutto questo in considerazione che siamo già ad ottobre e la concessione durerà solo un anno sportivo. E’ per questo che avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile ed immaginabile dei lavoratori della piscina di Montorio, che conoscendo ad uno ad uno ogni cliente, ed ogni angolo della struttura, potranno adoperarsi in una campagna di recolling che sarà indispensabile per garantire un cospicuo numero di utenti e agevolare velocemente il riavvio degli impianti”. A giorni, a metà settimana, si esprimerà intanto il Tar sul ricorso presentato contro il Comune dall’ex gestore, la titolare della Msp Abruzzo, Tiziana Gabrielli (e non si escludono altri possibili ricorsi dei partecipanti al bando, che lamentano la proroga di scadenza del bando dal 26 agosto al 2 settembre, fatta il giorno prima, il 25 agosto: “Sostengono che la proroga dell’apertura delle buste, coincisa con la proroga del tempo di presentazione delle offerte, potrebbe aver penalizzato coloro che hanno presentato l’offerta prima del 26”). Il bando è estremamente garantista: divieto di sub concessione, pagamento dell’offerta all’atto della firma del contratto, non essere nelle condizioni di esclusione previste dall’art.80 del DL 50/2016, affidabilità e congruità economica dell’offerta, e un sopralluogo, effettuato solo dal rappresentante legale o delegato dell’offerente (non da altri), per prendere coscienza dello stato dei luoghi oggetto di concessione”. E i lavoratori? Senza di loro la piscina comunale di Montorio al Vomano ce la farà? lavoratori-montorio-piscina