«Non si devono tagliare i soldi ai poveri per recuperarli e spostarli altrove, il governo li andasse a prendere da chi ha avuto più profitti. In provincia di Teramo oltre 3mila e in Abruzzo quasi 15 mila persone rischiano di non prendere più il reddito di cittadinanza e da settembre potranno prendere 350 euro al mese a condizione che facciano un corso di formazione che poi non darà prospettiva alcuna". A sostenerlo è l'INCA CGIL Abruzzo Molise che per voce del coordinatore regionale Mirco D'Ignazio torna a chiedere ai sindaci di lavorare sui parlamentari affinchè si modifichi il decreto dello scorso 1 maggio. E al leader della Lega nonchè vicepremier Matteo Salvini che aveva accusato la Sinistra di essere per la prima volta contraria ad un aumento in busta paga, D'Ignazio replica: "E' una inutile provocazione che rispediamo al mittente chiaramente". All'orizzonte, per quanto riguarda il reddito di cittadinanza che molti abruzzesi non percepiranno più, c'è solo un "disastro sociale