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eniopavoneprovinciaOltre all'assesore comunale di Teramo Valdo Di Bonaventura si candida con Azione alle regionali anche l'ex sindaco di Roseto Enio Pavone il cui primo appuntamento per il rosetano è in ProvinciaL: domenica 17 dicembre. Poi via verso le elezioni alla conquista di un seggio, per Azione, in Regione. La notizia è stata resa nota durante lo scorso condiglio comunale rosetano da Francesco Di Giuseppe consigliere di opposizione di FDI durante un intervento. Ed è stato scontro in consiglio perchè, è stato ricordato che Pavone è stato sindaco con il centrodestra, ha appoggiato poi il centrosinistra di Nugnes ed ora è alla ricerca di collocazione e si è affidato ad Azione. Lo smaschera Di Giuseppe con un cartello (qui sotto) in aula e con una dichiarazione che riportiamo integralmente:

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Gira il Pavone, trova la collocazione.
Oggi in Consiglio Comunale ho avuto modo di presentare questo nuovo gioco che, a seconda della posizione in cui si ferma la freccetta a forma di pavone, indica il prossimo partito a cui il consigliere Pavone si affiancherà.
Perché, dopo essere stato il candidato sindaco di Roseto per il centrodestra e aver appoggiato il centrosinistra alle ultime elezioni amministrative (mentre raccontava di essere di centrodestra), a quanto pare sembra pronto a scendere in campo per le prossime elezioni provinciali e regionali nelle liste di Azione.
E diremmo anche giustamente, essendo uno dei pochi partiti la cui tessera mancava alla sua collezione.
L'ennesimo cambio di casacca da parte di chi ha sempre ampiamente dimostrato di anteporre i suoi interessi a quelli dei rosetani, da parte di chi ha sempre avuto come unico obiettivo quello di mettere se stesso al riparo dalle intemperie e salvare sempre la poltrona.
Pavone dovrà rendere conto non solo a tutti i rosetani, ma ci auguriamo abbia anche la dignità di farlo davanti lo specchio, guardandosi negli occhi.
Non è, però, l'unico colpevole di un sistema marcio e che combattiamo da anni, che purtroppo prevede la possibilità del cambio di casacca e del tradimento della fiducia degli elettori.
È facile passare ogni cinque anni, se non meno, sul carro del vincitore o lì dove la corrente è migliore. È facilissimo migrare in cerca di lidi migliori, soprattutto quando si hanno capacità limitate per creare un progetto e un percorso fondato sulle idee e sulla proposta.
Undici anni fa, noi abbiamo fatto una scelta chiara, di coerenza, di dignità.
Abbiamo scelto di fondare e aderire ad un partito che non offriva posizioni nelle alte schiere, che non navigava ad altissime percentuali, che non assicurava una radiosa carriera politica.
Ma lo abbiamo fatto con la forza dell'identità, delle idee, dei valori.
Quando si ha una meta, anche un deserto diventa una strada. E così siamo arrivati dove siamo oggi: al Governo, a essere primo partito della Nazione, a esprimere il Presidente del Consiglio. Ma sempre rimanendo noi stessi.
Anche Fratelli d'Italia non esula dagli altri partiti: se anche noi iniziassimo a raccattare vecchie volpi da ogni villaggio, se anche noi andassimo a riesumare vecchi cadaveri politici in cerca di qualche voto, anche noi rischieremmo di fare quella fine.
Ma sappiamo da dove veniamo e conosciamo bene i volti che avevamo al nostro fianco undici anni fa quando abbiamo intrapreso questo meraviglioso viaggio. Sappiamo bene chi siamo e sappiamo che la nostra forza è in un'identità chiara, coerente e ben riconoscibile.
Ci sono due motivi per fare politica, la passione o il tornaconto personale.
Noi, a differenza di qualcuno, lo abbiamo sempre fatto con passione, sotto la stessa bandiera e senza tentennamenti.
Perché, e la nostra storia lo insegna, solo continuando a costruire si può raggiungere la meritata vittoria. In politica e nella vita.