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Anche a Roseto arrivano i semafori con conto alla rovescia. In altri paesi esistono da anni perché aiuterebbero pedoni e ciclisti a valutare meglio quando attraversare, ma anche l’autista di vetture e camion a decidere se, sulla base del tempo residuo per l’accensione del rosso, sia il caso di frenare o di accelerare. L’obbligo in Italia ancora persiste, ma qualche comune virtuoso, come Roseto o Silvi (guarda caso posti nei semafori T Red) si fa pioniere e lancia la moda del temporizzatore. Ma qual è il motivo di tale scelta? I malpensanti dicono che questi temporizzatori rendono inattaccabile la fototrappola del T Red: a Roseto, come già preannunciato pubblicamente dallo stesso sindaco Mario Nugnes, saranno a breve svariati gli impianti di rilevamento infrazione a semaforo rosso. Fino a qualche anno fa, c’era un metodo quasi infallibile per salvarsi dalla multa fatta con telecamera al semaforo anche quando non si riusciva a fermarsi prima della striscia di arresto: frenare comunque e rimanere nel punto in cui si era arrivati a fine frenata. Ora non si può più: si viene comunque multati, anche se per un’infrazione meno grave come il superamento della striscia. Occorre quindi prendere altre cautele, che sono determinate dal modo in cui funzionano gli apparecchi di rilevazione automatica delle infrazioni. Ovviamente, l’ideale è frenare appena si vede che il semaforo è giallo. Tanto più che i tempi di accensione di questa luce (fra i tre e i quattro secondi) sono sufficienti a fermarsi prima della striscia di arresto, evitando qualsiasi infrazione. Ma ci sono situazioni in cui, per distrazione, volontà o altri motivi (tra cui anche la scarsa visibilità, a volte basta un albero non potato per occultare il semaforo) ci si trova a passare col rosso. Il temporizzatore allontana ogni scusa e rende le multe inattaccabili. Abbiamo cercato di contattare il primo cittadino di Roseto sulla questione, ma lapidariamente ci ha liquidati con un rinvio a quanto detto in consiglio comunale, senza aggiungere volutamente nulla in più su quanto da noi chiesto circa i motivi del temporizzatore o l’idea di alleggerire il traffico a sud con una rotatoria, rafforzando magari la via di Santa Petronilla, sconquassata dal passaggio dei mezzi pesanti. Perché il T Red posto ante Rolli produce tutte queste infrazioni? Sono tutti indisciplinati o vi è un problema di fondo che magari volutamente si vuole ignorare? Il dato di fatto è che nelle vicinanze c’è la zona industriale di Pineto e la stessa industria Rolli, i quali producono un notevole traffico di Tir, oltreché di operai ed impiegati pendolari in auto. Non esistono vie di accesso all’ingresso dell’autostrada sulla SS150 se non questa striminzita via, oltre alla via che costeggia molto più a nord il palazzetto dello sport. A volte gli autocarri impiegano diverso tempo nella manovra di immissione nella stretta via adiacente l’impianto industriale di Rolli e gli automobilisti in svolta dietro ai bisonti si trovano con un semaforo verde, che in un batter d’occhio diventa giallo e rosso. Più che un modo sicuro di circolare (come ritengono gli amministratori) questa scelta, voluta dal nuovo comandante della polizia municipale di Roseto ed avallata con entusiasmo da tutta la giunta, sarebbe una via semplice di guadagno. L’ideale sarebbe studiare una rotatoria e, purtroppo per gli autotrasportatori, inserire un divieto di transito per i mezzi pesanti, dato che l’incrocio e grossa parte della via non permettono il transito agevole di autoarticolati. Con il T Red, statistiche alla mano, si sono solo soprattutto distrutte le tasche degli sventurati operai pedonali, intrappolati nelle colonne formatesi dietro i camion in ingresso ed in uscita dalla via.

Mauro Di Concetto