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Abbiamo appreso da poco come appaia il progetto di riqualificazione dell’Autostazione di Piazzale San Francesco, opera curata dalla Società Unica di Trasporti dell’Abruzzo, la TUA S.p.A. 

Nel ringraziare la società regionale per l’impegno e gli investimenti, corre l’obbligo di stigmatizzare la miopia politica del Sindaco di Teramo e dell’ex Assessore Maurizio Verna, i quali hanno dato ampia prova di quanto sia privo di visione strategica il Comune di Teramo. 

Gianguido D’Alberto ripete quotidianamente come un mantra la favola dell’opera di pianificazione che la sua maggioranza avrebbe messo in atto nel corso del mandato in scadenza, ma purtroppo non abbiamo mai avuto il piacere di vedere in quali atti concreti si sostanzi tale presunta pianificazione. 

In particolare, esempio perfetto di una mancanza di visione generale della città è proprio il Terminal di San Francesco, laddove non è stata condotta alcuna analisi di come dovrebbe migliorare quella zona della città. 

Infatti la TUA, non avendo ricevuto input di alcun genere dal Comune, si è limitata ad una ristrutturazione dell’esistente, sia per quanto concerne l’immobile sede del bar, della biglietteria e della sala d’attesa degli utenti dei bus, sia per quanto concerne le vie di ingresso e di uscita dall’Autostazione, unitamente agli stalli di sosta dei pullman e degli autobus di linea. 

Al contrario, una maggioranza illuminata avrebbe dovuto compiere un’analisi a 360 gradi che tenesse nel debito conto gli sviluppi del traffico veicolare nella zona e, soprattutto, la giusta valorizzazione del complesso immobiliare dell’ex Manicomio che è in via di riqualificazione da parte dell’Università di Teramo

Nel concreto, al fine di dare il giusto risalto agli edifici storici che rappresentano la porta di ingresso alla città per coloro che giungono presso il Terminal, nonché allo scopo di favorire i pedoni in arrivo ed in partenza da Teramo, si sarebbe molto più opportunamente dovuto pensare di ricavare gli spazi per la caffetteria-biglietteria-sala d’attesa-informazioni turistiche direttamente all’interno degli immensi locali dell’ex Manicomio stesso. 

In tal modo si avrebbe un accorciamento delle distanze pedonali che gli utenti sono oggi costretti a dover percorrere subito dopo l’uscita dalla Porta Melatina quando sono in partenza, e per fare ingresso in città quando sono in arrivo. 

Inoltre, una vera valorizzazione delle mura storiche e delle due porte ad arco annesse al complesso dell’ex ospedale psichiatrico (Porta Melatina e Porta delle recluse) avrebbe dovuto suggerire di riqualificare l’area esterna della circonvallazione Ragusa con apposite aree verdi e adeguati arredi urbani, contestualmente spostando la via carrabile e i parcheggi sul lato esterno del piazzale, nel versante del lungofiume Vezzola. 

In tal modo, si sarebbe potuto allontanare il più possibile il traffico dalle mura cittadine e al contempo accorciare le percorrenze a piedi degli utenti, allestendo aree verdi che avrebbero certamente impreziosito il complesso storico manicomiale. 

Purtroppo, al contrario, non risulta pervenuta alcuna idea innovativa da parte del Sindaco e della sua maggioranza, tanto che oggi ci troviamo, sia per il progetto in questione, sia per tutti gli altri progetti di riqualificazione degli immobili danneggiati dal sisma, ad una sterile operazione di mero ripristino degli edifici e dei luoghi, senza che ci sia una vera e intelligente operazione complessiva di rigenerazione urbana che faccia da traino ad un vero e duraturo sviluppo cittadino. 

Il Consigliere Comunale

OsvaldoDI TEODORO