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WhatsApp_Image_2023-01-20_at_13.03.01.jpegInizia un nuovo corso per il gruppo Identità Culturale Rosetana. La volontà è quella di mettere in campo una formazione di tipo politico-culturale che possa attrarre tutte quelle persone che provengono da un'area di centro, ma che da sempre hanno una formazione liberaldemocratica, che abbiano il senso del valore della storia dei luoghi, siano tradizionalisti con lo sguardo al futuro, coltivino la cultura cristiano-crociana e che siano predisposte a dialogare con le forze che si riconoscono in una moderna destra europea. Il percorso intrapreso nelle Elezioni Amministrative del 2022 con i partiti di centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia) è stato di notevole valore, ma oggi c'è bisogno di nuovi scenari. Sono proprio i partiti di quell'area che a livello provinciale e (per alcuni versi) anche regionale sono entrati in crisi e in contrasto, almeno nei loro rapporti interni; occorre superare questa stagnazione che attualmente potrebbe nuocere alle prospettive di tutto l'importante movimento liberaldemocratico.
In questo nuovo corso verrà posto al centro il solo interesse di Roseto, una città che negli ultimi anni è stata troppo trascurata dalle dinamiche dei partiti, diventando il bancomat dei voti per approdi diversi. Identità Culturale Rosetana vuole rimettere al centro il valore della storia dei luoghi, riconsiderare la centralità della città che è la seconda in provincia di Teramo (dopo il capoluogo) per numero di abitanti e che ha subito dei contraccolpi dovuti a divisioni e contrapposizioni mal digerite da gran parte degli elettori. Il gruppo intende porre fine a certe operazioni di "face-lifting", in cui persone appartenenti ad altre aree vengono cooptate non per visioni politiche e gestionali condivise, ma solo per interessi personali e di carriera.
"Siamo convinti – sostengono il coordinatore Flaviano De Vincenttis e il responsabile William Di Marco – che esista una grande area che vuole interfacciarsi con tanti movimenti e persone di buona volontà, le quali vogliono veramente bene al territorio e già sono impegnate affinché ci sia un progresso concreto, proiettato nella Roseto del 2050. Dialogheremo con chi ha voglia di svegliare un po' le coscienze dei tanti elettori che si sentono delusi. Chi vuole bene a Roseto lo deve dimostrare con i fatti, con la dedizione, con le iniziative, con il proprio apporto fattuale. La nostra missione – concludono i referenti – sarà rivolta anche a smascherare trame di tipo politico-partitico atte a screditare il nostro territorio. Roseto merita un rilancio identitario, politico, culturale, laico, di crescita sociale ed economica. Siamo pronti a dare il nostro contributo".

QUI L'INTERVISTA A WILLIAM DI MARCO