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ciammariconirocchettiNonostante il Sindaco D’Alberto stia tentando di buttare acqua sul fuoco dei malumori in maggioranza, ogni giorno si accendono nuovi focolai che rallentano l’azione amministrativa e creano grandi disagi.
È evidente che, dopo il risultato delle elezioni regionali, il Partito Democratico non abbia ancora digerito il fatto che il gruppo Teramo 3.0, più furbamente, abbia palesemente appoggiato degli esponenti del centro destra nonostante il Sindaco finto civico D’Alberto abbia appoggiato platealmente il candidato del PD Giovanni Legnini (gettando definitivamente la maschera ove vi fossero ancora dubbi).
Ora, al Partito Democratico, per sfogare tutta la propria frustrazione per la batosta ricevuta non rimane che concentrarsi sulle poche poltrone rimaste all’interno della Giunta comunale. Ecco che, quindi, spunta il colpo di genio: attaccare Teramo 3.0 ed il vicesindaco Marroni per costringerla alle dimissioni.
Immediate però, sono arrivate le contromosse di Teramo 3.0 per il tramite Presidente Francia: prima si è attaccato duramente lo stato di degrado del quartiere di Santa Maria a Bitetto , la cui riqualificazione ovviamente, è di competenza dell’Assessore del PD Stefania Di Padova, il cui operato , in alcuni casi (lavori sul corso ,edilizia scolastica) sembra effettivamente consistere più di proclami che di soluzioni concrete.
Oggi la componente di Teramo 3.0 è tornata all’attacco: rivendicando con veemenza un posto (su due) nell’assise provinciale quando, neanche dieci giorni fa, la lista aveva apertamente appoggiato il centrodestra di Marsilio.
Per questo ci sentiamo di dare un consiglio al Partito Democratico: anziché continuare ad attaccare il vicesindaco Marroni, forse converrebbe premiare la componente di Teramo 3.0 con un assessorato in più anziché togliere l’unico che hanno. Alla fine sono gli unici a poter salvare l’amministrazione di Teramo tramite un contatto diretto con la nuova maggiorana di centrodestra in Regione Abruzzo.

Gruppo consiliare M5S Teramo