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Si torna a parlare a Teramo del teatro romano: un immobile di inestimabile valore artistico- storico-culturale sito al centro della città. Caratteristica che oltretutto evidenzia una grande importanza della Teramo romana (Interamnia), considerato che di presso era costruito anche l'anfiteatro e poche erano le “urbs” romane che potevano usufruire di entrambe le strutture. Edificato nel secondo secolo d.c., nel periodo imperiale di Adriano, della capienza di circa tremila spettatori, con la “cavea” di un diametro di metri 78, sostenuto da un perimetro di 20 arcate in travertino. Ebbene già nel 2007 (dieci anni fa), si parlò di acquisizione da parte della Regione Abruzzo di palazzo Adamoli e del suo smontaggio e di disposizione di Fondi CI.PE di E. 1.600.000,00 disponibili per tale operazione. Palazzo poi che fu bloccato nel suo smontaggio bensì rinforzato e ristrutturato con forti muri di sostegno. Lo stesso si parlò di acquisizione e di abbattimento di palazzo Salvoni lì adiacente, oggi più che mai compromesso dalle scosse di terremoto de' L'Aquila del 2009 e ancor più con tutte quelle del recente agosto, ottobre 2016 e gennaio 2017 ma che lo stesso continua ad ergersi imperituro sulla cavea dell'immobile romano. Oggi il Sindaco Brucchi parla di iter partente dal 2010, data che vede lui in carica in città, col fatto però che la musica non cambia lo stesso: tutto è ancora fermo e i due palazzi sono ancora lì, come qualcuno irresponsabilmente a Teramo vuole o vorrebbe. Il Partito Comunista di Teramo, pertanto, denuncia che ad oggi per questo importantissimo immobile della città è stato fatto, dopo un protocollo d'intesa tra Comune, Provincia di Teramo, Regione Abruzzo, Fondazione Tercas, Sovrintentenza delle Belle Arti, una semplice riqualificazione e ripulitura del sito, con un normale riassettamento in loco delle pietre e un adeguato impianto di illuminazione: veramente ben poco o meglio dire il nulla a fronte di 1.600.000,00 euro se veramente stanziati e avuti disponibili. Concludo con il dire che l'ass.re regionale al ramo che condusse l'operazione di acquisizione di palazzo Adamoli venne rimosso dall'incarico; lo stesso Governatore dott. Gianni Chiodi ebbe a dire a Teramo “disposto per questo (immobile) a spianare le montagne” … e non si spianarono. Oggi il sindaco dott. Maurizio Brucchi ci racconta di progetti realizzati sulla carta di teatro romano ricostruito, di incontri con il ministro Franceschini, di sovvenzioni, dei soliti abbattimenti dei palazzi Adamoli e Salvoni e quindi di inizi lavori per la ricostruzione della stessa cavea romana … ma intanto tutto resta immoto … e se veramente esiste uno studio di fattibilità a tutt'oggi e se veramente ci sono i fondi per gli abbattimenti e se gli stessi si usassero per la messa in sicurezza di uno stabile (Salvoni) da abbattere a breve, perché reso inagibile dal terremoto … beh, siamo veramente nel grottesco e nel ridicolo. Anche perché è una ragione in più per abbatterlo prima possibile se è gravemente compromesso. Altrimenti si prende in giro Teramo e lo si continua a fare, non capendo che quel sito, per la stessa città, è vitale. Teramo 12/6/2017=== Mario Ferzetti (Partito Comunista - Teramo)