Spettabile redazione di cerstastampa
vi scrivo con una certa difficoltà, perché sono un cittadino da sempre politicamente molto scontento e dovrei, per questo, evitare di fare complimenti. Ma questa volta non posso evitarlo, perché quello che ho visto nelle ultime settimane, merita una segnalazione pubblica. Mi riferisco alla TeAm e, in particolare, alla gestione del cimitero di Cartecchio. Per questioni personali, vado spesso a portare fiori ai miei cari e ho sofferto moltissimo per la chiusura dovuta alla pandemia così, quando qualche settimana fa, ho visto che un padiglione era stato invaso dall’acqua, allagato letteralmente per una perdita, ho temuto che mi si prospettasse un nuovo periodo di lontananza imposta. Invece, quella perdita (e ne sono stato testimone diretto) è stata sistemata in tempi record. In pochissimi giorni, il personale del cimitero, non solo ha sistemato la perdita, ma ho saputo che ne ha scoperta una ancora più importante, che poi era quella che provocava la perdita di pressione in una vasta area dello stesso cimitero. Ho deciso di scrivere questa lettera, perché leggo di tanto in tanto (in realtà sempre sullo stesso sito) polemiche sul cimitero; sono abbastanza vecchio per capire quanto la politica debba fare il suo gioco, specie in una fase di cambiamento come quella che sta vivendo la Teramo Ambiente, ma per quello che mi riguarda, voglio dire che non è vero. Il cimitero di Teramo (che, come dicevo, frequento da sempre e nel quale tra non moltissimo andrò a riposare) è un vero orgoglio per la nostra città. La politica, una volta tanto, dovrebbe restare fuori, aldilà del cancello e occuparsi di problemi veri. Il cimitero non lo è.
Lettera firmata