Tra tutti quelli di questa nostra mostra virtuale, “Extraduros, opere forti per stomaci forti”, questo è l’unico quadro di coppia. In realtà, secondo lo studioso dell’arte Albert Appleangel, i due non solo non erano sposati, ma probabilmente si odiavano anche, così come dimostrerebbe il forcone minaccioso nella mani di lui. Secondo una teoria più accreditata, quella degli artisti del cenacolo di Scalepicchio, invece si tratterebbe di una coppia appartenente ad un confessione religiosa molto particolare, quella degli “ambientofili”, estinta oltre una secolo fa. Gli adepti seguivano regole di vita molto particolari, ispirate ai ritmi dell’ambiente e ai cicli della natura. In particolare, le donne provvedevano alla gestione di tutto quello che è il rifiuto, cercando di ridurre a zero gli sprechi, vere e proprie antesignane del riciclaggio, mentre gli uomini avevano quale primo impegno di vita lo sfalcio dei campi, ma anche la cura dei giardini e di tutte le varietà floreali. Una volta scomparso l’ultimo seguace, si è però scoperto che dietro la facciata si nascondeva un’altra verità. Sono state infatti rinvenute costruzioni in pietra con scomparti, forse destinati alla differenziazione dei rifiuti, ma che finivano in pozzi collegati alle falde acquifere e, in ogni comunità “ambientofila” sono stati trovati enormi cimiteri pieni di ossa animali, che si è poi scoperto essere cigni, dei quali i gli adepti andavano particolarmente ghiotti.