"Chi non legge e non va a teatro è privo di anticorpi. L'Italia ha lavorato per umiliare la cultura regalando l'ignoranza, che è gratis."
Pino Caruso
Ieri nel mio continuo errare ho tenuto un concerto a Tolentino, nelle Marche.
Non voglio parlare di me, o della mia attività o della mia carriera.
Voglio parlare di quello che ho trovato.
Un ex-cinema-teatro trasformato in "multisala della cultura", con sale e strutture di grandezza modulare e variata, ottimo per i concerti, stupendo per il teatro (domenica prossima ci sarà Michele Placido nella stessa rassegna in cui ieri ho suonato io), della giusta grandezza per convegni o manifestazioni di altro genere.
E naturalmente utilizzabile anche come cinema (in programma in questi giorni una retrospettiva su Fellini).
Ma quello che mi ha stupito in questo pomeriggio marchigiano di lavoro è stato il senso di appartenenza e di saldatura di una comunità che uno spazio del genere crea.
Come accade da noi solo ad Atri, il teatro, il "luogo della cultura", è anche il luogo della città.
Come il Municipio.
Come la Cattedrale.
E soprattutto è un luogo pubblico, non uno spazio altrui, di un altro Ente, o peggio di un privato.
A Teramo il luogo dell'incontro e dell' aggregazione, con tutto il rispetto, è diventata la piazza, l'aperistreet all'aperto nelle sue varie declinazioni, anche quelle che stuprano i luoghi simbolo della città.
Sindaco, per l'ennesima volta, che aspettiamo ad uscire dalla routine amministrativa e a volare alto?
A pensare in grande, a sognare?
Non è difficile, basta buttarsi.
Piero Di Egidio