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Ho atteso febbraio, per la pubblicazione delle mie pagelle, perché volevo che scadesse l’anno della “ag-Giunta”, cioè che si compisse almeno il giro completo per i quattro assessori del rimpasto, nominati appunto un anno fa. Ovviamente, le pagelle risentono dello strano periodo che viviamo, con un congelamento di gran parte delle funzioni amministrative dovuto alla pandemia. Certo, è nei momenti più difficili che emergono i migliori. E devo dire che, nella vita pubblica teramana, non ho visto grandi “emersioni”. Anzi.
Mai, più che quest’anno, la categoria della “visibilità” è stata vincolante, nell’elaborazione del mio giudizio. Ho sempre adottato, in questo mio gioco serio, una strutturazione pagellare che si reggesse su tre criteri: l’impegno, i risultati, la visibilità. La pandemia, il lockdown, l’intreccio malefico delle regole colorate, in questo anno assurdo che abbiamo attraversato, hanno però stravolto le logiche e, nell’imposizione di un forzato isolamento, hanno fatto della visibilità la manifestazione prima dell’esistenza. In Comune lo sanno, anzi: l’hanno imparato così bene, dal divenire tutti il riflesso visibile di sé stessi. Un riflesso “mediatico”, un’emanazione social, un ologramma multimediale per il web, una litanìa televisiva (esaltata dall’overdose di telecamere in città) che subordina l’apparire all’essere, il racconto del fare al fare vero e proprio. Così, la “conferenza stampa”, nell’era del virus, è diventata a Teramo la manifestazione stessa dell’esistenza. Non più l’attimo della comunicazione diretta tra chi amministra e chi racconta, ma l’epifanja del ruolo politico. Si convocano conferenze a raffica, non perché si abbia davvero sempre qualcosa da comunicare, ma perché quelle conferenze sono l’atto politico più alto dell’attività amministrativa. In un’orgia propagandistica mai vissuta prima, siamo arrivati alla calendarizzazione settimanale delle conferenze stampa, anche con una certa programmazione delle apparizioni, tale da consentire a quasi tutti gli assessori un attimo di visibilità. Perché quello è lo scopo, la visibilità. Nel gioco corretto dei ruoli, la conferenza stampa sarebbe il palcoscenico degli eventi particolari, il momento delle comunicazioni importanti, non la regola. Per la routine, basterebbe un comunicato stampa, non c’è sempre la necessità del confronto diretto, dell’intervista. Alla Casa Bianca, si usa il briefing quotidiano con la stampa, ma ho la fondata convinzione che tra gli Stati Uniti e Teramo esistano esigenze di comunicazione diverse. Per la stampa teramana, il parco della scienza è ormai un pellegrinaggio quotidiano... poi perché si chiami ancora così, visto che parco non è, e che la scienza è stata trattata così bene dal doversene andare, non lo capisco.
E adesso, le pagelle.

 

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Vice Sindaco e assessore Lavori Pubblici ed edilizia scolastica; Protezione civile; SUE ed edilizia privata.
E’ alla sua prima pagella, essendo uno degli assessori entrati nel Gianguido bis e gestisce deleghe che il Covid ha parzialmente paralizzato. Ha ben lavorato però nella gestione del Coc, ogni colta che se ne è resa necessaria l’attivazione e, anche se non sfugge alla deriva comunicativa delle conferenze, lo fa sempre con garbo ed eleganza. Avrebbe meritato un voto più alto, ma paga la “svista” del palazzo nero in pieno centro storico, del quale aveva promesso di interessarsi.

 

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Assessore Cultura e valorizzazione del patrimonio artistico, archeologico e culturale della città; Pubblica istruzione e diritto allo studio; Politiche giovanili; Personale ed organizzazione.
Il suo è il voto peggiore, di questa annata gianguidesca. Eppure, solo un anno fa aveva meritato un 7 di incoraggiamento, il 4 di oggi non ne punisce solo l’operato, e soprattutto quella privatizzazione degli asili che - a mio parere - è una delle peggiori scelte mai adottate in questa città, ma anche e soprattutto una certa impostazione caratteriale. Gli avevamo già consigliato, su queste pagine, una sorta di bagno di umiltà, ma abbiamo visto il contrario: una costante riaffermazione del ruolo e di sé che non gli giova. E non giova al Comune. E’ capace e preparato… ma deve dimostrarcelo coi fatti, non con gli atteggiamenti…

 

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 Assessore Politiche sociali e socio-assistenziali; Welfare e coesione sociale; Assistenza scolastica; Servizi demografici e istituzionali; Pari opportunità e contrasto alla discriminazione di genere; Politiche per l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione; Politiche per il lavoro.
E’ alla sua prima pagella, essendo uno degli assessori entrati nel Gianguido bis e ha dovuto gestire, in una fase tanto delicata, l’assessorato che doveva trovare risposte per le persone più in difficoltà in un momento di condivise difficoltà collettive. Non ha brillato (non avrebbe potuto, visto il periodo), e non è mancata qualche sbavatura organizzativa, ma ha sfiorato la sufficienza e per chi, come me, ne aveva osteggiato la nomina, è un grande risultato.

 

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Assessore Manutenzione e gestione degli immobili comunali, della rete viaria, della pubblica illuminazione; Valorizzazione e cura dei Parchi urbani; Lotta al degrado e miglioramento della fruibilità degli spazi urbani e periurbani; Programmazione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti; Chiusura discarica La Torre; Valorizzazione e redditività degli immobili comunali e dell’intero patrimonio comunale.

E’ la grande sorpresa dell’anno. E’ riuscito a liberarsi delle tentazioni paperopolesche della Villa e del megafono blogger, intuendo quanto fosse necessario fare di pandemia virtù, approfittando delle strade vuote per… rifarle. Con pochi soldi e tanto impegno, ha fatto tantissimo, con una cortese onnipresenza alle chiamate dei cittadini. Tra tutti, nel rapporto tra conferenze stampa possibili e conferenze stampa convocata, ne esce da gigante. Quasi sempre, sono i giornalisti che lo chiamano, non lui che li cerca.

 

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Assessore Bilancio e contabilità generale; Programmazione economico finanziaria; Urbanistica e governo del territorio; Connessione dell’area urbana con le periferie e le frazioni; Pianificazione urbanistica del centro storico.
Programmare, in un Comune paralizzato dal Covid, in una Regione a chiusure colorate e in un Paese alle prese col lockdown, è impossibile. Ha fatto quel che poteva, come poteva e quando poteva. Sfiora la sufficienza (confermando il voto del 2020) perché non ci è piaciuto il “buon ritiro” giuliese nei mesi più caldi della serrata, avremmo preferito vederla in trincea, ma davanti ad una pandemia è giusto che ognuno reagisca come sente.

 

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 Assessore Sport e rapporti con le associazioni sportive; Partecipazione; Contratti e appalti; Affari legali; Affari generali; Innovazione tecnologica, digitalizzazione e razionalizzazione dei processi amministrativi; Urp e comunicazione;  Trasparenza e privacy.

Non la giudicherò, perché sono da sempre e sarò sempre convinto che non abbia alcuna attitudine per l’attività assessoriale. E’ una persona educata, cortese, ma paga l’incastro politico tra i voti di Lancione e le rivendicazioni sannicolesche. Le dobbiamo però l’abbraccio e l’augurio sincero che merita chi ha scelto di regalarci la più bella dimostrazione di fiducia nel futuro che possa esistere: ha messo al mondo una figlia.

 

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Assessore Politiche del commercio; Manifestazioni ed eventi; Turismo e marketing territoriale.

Non ha avuto colpe nelle prolungate chiusure dei negozi, né meriti nelle riaperture. Gestisce deleghe che il Covid ha reso una sorta di antico ricordo, quasi come l’andare al ristorante la sera o il prendere un aereo. Però, ha bruciato sul tempo l’ordinanza regionale concedendoci di onorare il rito delle Virtù e nelle pieghe della maledetta pandemia ha organizzato Teramo indomita e il Natale + Capodanno virtuale. Avrebbe meritato di più, se non avesse totalmente “cannato” i tempi dei lavori al Mercato coperto.

 

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Assessore Politiche ambientali, climatiche, energetiche e di sviluppo sostenibile; Politiche per il diritto alla casa, gestione alloggi ERP e rapporti con l’ATER; Politiche per il benessere degli animali, lotta al randagismo e gestione del canile; Politiche e progettualità comunitarie e rapporti internazionali; Rapporti con le Università e con gli altri enti di istruzione.
E’ alla sua prima pagella, essendo uno degli assessori entrati nel Gianguido bis e ha cercato di fare il possibile, pur senza dare l’impressione di morire di fatica. Sfiora la sufficienza per le incertezze nella gestione delle isole ecologiche (quella di Villa Mosca è vietata ai villamoscoviti), e gli incastri malfatti del calendario della TeAm, ma almeno sull’emergenza abitativa ha cercato di dare un segnale.

 

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Assessore Traffico, trasporti e mobilità sostenibile; Polizia municipale e sicurezza urbana; Toponomastica; Attuazione e realizzazione del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche
E’ alla sua prima pagella, essendo uno degli assessori entrati nel Gianguido bis, ma non è certo nuovo in quanto a presenze in Giunta. Per questo, da lui ci aspettiamo tanto, anche molto di più di quello che i colleghi di Giunta gli consentono di fare. Gestisce, come può, la Polizia Municipale, in un momento in cui il controllo del territorio meriterebbe ben altre forze in campo. E’ a modo suo un sognatore, capace di visioni anche coraggiose, ma la pista rossa per le biciclette in piazza Garibaldi non è un sogno. E’ un incubo.

 

Adamo