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UnionecomunivalvibrataÈ una “multa” da oltre 170mila euro, quella che dovrà pagare l’Unione dei Comuni della Città Territorio della Val Vibrata, accusata dal Ministero dell’Interno di “non aver trasmesso nei termini previsti le certificazioni di perdita di gettito concessa all’emergenza epidemiologica“.
La pubblicazione sul sito del Ministero del decreto con l’elenco di tutti gli enti sanzionati, è caduta come una ghigliottina  sulle casse dell’Unione dei Comuni, che adesso dovrà restituire le somme percepite. La colpa della Città Territorio è quella di non aver prodotto le certificazioni, quindi perderà queste importanti risorse straordinarie, che il Governo aveva previsto per far fronte alle maggiori spese da affrontare durante l’emergenza sanitaria. La cifra è pesante, nel decreto si parla di oltre 170 mila euro, per la precisione 170.057 che l’Unione dei Comuni della Val Vibrata dovrà pagare in 3 rate annuali da 56.685 euro l’una. In realtà, non si tratta di una vera e propria restituzione, ma di tagli sui prossimi stanziamenti. E tutto questo, solo per non aver prodotto un documento che era vincolante, per aver diritto a queste risorse.
E visto che l’Unione non ha rispettato né il termine della fine di maggio (che avrebbe provocato un taglio dell’80%), né quello della fine di giugno (che avrebbe provocato un taglio del 90%), né quello della fine di luglio, dovrà pagare una sanzione del 100%, ovvero dovrà restituire tutta la somma ricevuta. 

Una sanzione, questa decisa dal Viminale, che pone una serie di domande, a cominciare da quella fondamentale: perché? Come è potuto succedere? Chi è perché non ha presentato la documentazione? E non solo, perché per il confermato presidente Domenico Piccioni, Sindaco di Tortoreto, si apre anche uno scenario di crisi “economica” per i fondi da restituire e “politica” per le spiegazioni da trovare. L’unica certezza, per ora, è che la Città Territorio dovrà restituire 170mila, che sarebbero dovuti andare invece ai residenti nei 12 Comuni vibratiani. Oltre il Covid, la beffa.

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