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ELEZIONISCHEDEDunque, il prossimo Sindaco di Roseto degli Abruzzi, sarà il vincitore dello “spareggio” elettorale, la finale delle finali per dirla in termini calcistici, tra Mario Nugnes e William Di Marco. Tra il candidato espressione di quel’ area centrista e moderata che si identifica nell’ex onorevole Giulio Cesare Sottanelli e quello del Centrodestra granitico, unito e compatto. Mario o William, questo dovranno decidere gli elettori rosetani al ballottaggio tra due settimane. Gli stessi elettori che, nelle urne, hanno voluto mandare un messaggio chiaro, netto, inconfutabile ad un altro ex onorevole, per anni ispiratore e guida del Centrosinistra locale, ma questa volta sceso in campo di persona  a caccia della fascia tricolore, Tommaso Ginoble. E' vero, non va al ballottaggio solo per un pugno di voti, appena 68, ma leggendo tra le cifre si scopre che Roseto, gli ha detto no. E lo ha fatto con la chiarezza dei numeri, visto che Ginoble è stato l’unico tra i candidati Sindaco a prendere meno voti della sua coalizione. Significa che c’è stato chi ha votato per le liste di Ginoble, per i candidati di quelle liste… ma non per il sindaco. E non è una differenza da poco, visto che Ginoble ha preso 3042 voti, contro i 3385 delle liste che l’appoggiavano. Se avesse preso gli stessi voti, sarebbe andato al ballottaggio al posto di Di Marco. È un dato importante, un rito di passaggio, qualcuno magari con un pizzico di enfasi eccessiva la definirebbe la fine di un’era, ma sta di fatto che Roseto ha guardato negli occhi Tommaso Ginoble e gli ha detto “No, grazie”. 

Tutti gli altri candidati Sindaco hanno portato un “plus” di centinaia di voti “personali”, cioè espressi sulla sola figura del Sindaco e non sulle liste di appoggio. Ginoble no. Nel dettaglio 

Mario Nugnes ha preso infatti 511 voti “personali” ovvero 4305 mentre le sue liste hanno lucrato 3794, William Di Marco ha preso 3110 voti a fronte dei 2641 delle liste che l’appoggiano con 469 voti “suoi”, Il Sindaco uscente Sabatino Di Girolamo ha preso 1936 voti contro i 1601 delle liste con un bottinò personale di 335 voti e, last but not least Rosaria Ciancaione che, con 1318 voti delle liste porta a casa un soddisfacente risultato personale di 1643 preferenze, ovvero 325 voti affidati solo alla candidata Sindaca. 

A rendere più “personale” il risultato di Ginoble, è l’affermazione chiara, nettissima, di una delle sue liste, quella “Ginoble Sindaco” che ha strappato un risultato elettorale di grandissima rilevanza, risultando quella più votata, con il 10,83 % delle preferenze. E questo, risponde a quanti si stanno chiedendo se, adesso, le ventilate alleanze "teramane" in vista delle "comunali" nel capoluogo in programma tra 19 mesi, possano avere un "seguito" mutuato dall'esperienza rosetana. La risposta è sì, perché nei numeri il progetto Ginoble ha funzionato. Non ha funzionato il candidato, ma le liste ...sarebbero andate al ballottaggio, con un vantaggio  netto su Di Marco stimabile in 274 preferenze.

A proposito di preferenze, il più votato della coalizione che sostiene Ginoble è stato Nicola Petrini, con 392 voti, esattamente cento in più del più votato tra i candidati di Nugnes, Angelo Marcone (lanciato verso un assessorato, se Nugnes dovesse vincere al ballottaggio); 294 i voti di preferenza personale di Simone Tacchetti, vicesindaco uscente e più votato tra i candidati di Di Girolamo, mentre il più votato delle liste che appoggiano William Di Marco è stato Francesco Di Giuseppe, con 346 voti: Marco Borgatti, con 186 preferenze è stato il più votato tra i candidati della Ciancaione. Ultimo dato, tra i partiti del Centrodestra dimarchiano, è un testa a testa tra Lega e Fratelli d’Italia, divisi da soli 7 voti, ovvero 1009 per il partito di Salvini e 1002 per quello della Meloni. 

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