Vi va di fare un gioco? Ma certo che vi va. Eppoi è un gioco politico, e la politica in questo periodo diverte.
E tanto.
E’ un gioco di date e di parole ma, giocando, vi ritroverete a fare un viaggio tra i paradossi e le assurdità, fino a scoprire, alla fine, di aver trovato uno straordinario aiuto nel decidere per chi votare domenica prossima.
Venite con noi.
Già, è vero: avete ragione, dobbiamo spiegarvi di chi si parli. E’ facile… rileggetevi il titolo, parliamo di Paolo Gatti.
Anzi, lo leggiamo.
Dalla prima lettera di Paolo agli elettori
26 giugno 2018
«Ho deciso: lascio la politica attiva. Ho riflettuto a lungo in piena solitudine, per una volta non ho condiviso con nessuno, anche se alcuni lo avevano capito da tempo, ed hanno fatto di tutto per dissuadermi. L'ho stabilito da alcuni mesi, ma lo dico e lo scrivo oggi, proprio nel giorno in cui Lino Silvino avrebbe compiuto 72 anni. So che tanti amici ci rimarranno male (e questo mi dispiace davvero) e molti altri giubileranno (di questo poco m'importa, ma ho sorriso tante volte nelle ultime settimane leggendo ed ascoltando certe dichiarazioni): è una decisione ferma e serena, in nulla condizionata dalla recente tornata elettorale, anche se certamente avrei preferito un'uscita di scena vittoriosa. Il mio sogno era di fare l'Assessore nella mia città, Teramo, ed ho avuto la fortuna di farlo a 29 anni, con grande soddisfazione ed ottimi risultati amministrativi.
Quello che è venuto dopo è stato tutto un di più, Assessore Regionale - e credo di averlo fatto con onore, tanto impegno e buoni risultati, se 10875 cittadini hanno scelto poi di rieleggermi - ed infine Vice Presidente del Consiglio regionale in rappresentanza delle opposizioni.
Detengo il record di preferenze al Comune di Teramo e ho avuto il piacere di essere stato per ben due volte il più votato in Abruzzo, sempre con oltre diecimila preferenze, grazie ad un lavoro feroce e alla fiducia e alla stima di tanti amici.
Grazie ai provvedimenti da me proposti, migliaia di abruzzesi hanno trovato opportunità di lavoro, centinaia di imprese sono nate e tante altre sono sopravvissute alla crisi economica e sociale.
Provo grande soddisfazione nel riscontrare le tante cose che ho potuto realizzare, sia quando vedo lampioni accesi in zone periferiche di Teramo che prima erano al buio, così come quando incontro ragazzi che si iscrivono all'indirizzo sportivo dei Licei Scientifici di Atri e Teramo, da me fortemente voluti e messi in opera. Tuttavia, la politica non è più l'ideale che avevo negli anni '90, e' molto cambiata, così come è grandemente mutata la nostra società.
Non mi piace più, non mi piace lo scadimento culturale, l'arrivismo selvaggio, l'incompetenza dilagante, l'eccesso di scorrettezze personali prima ancora che politiche, e soprattutto l'ipocrisia che ha raggiunto livelli per me inaccettabili (soprattutto quando praticata da improbabili e smemorati moralizzatori), così come la violenza verbale alla quale siamo arrivati che mette a rischio la serena convivenza civile. Non mi piace più neanche la comunicazione contemporanea, ormai spesso del tutto slegata dalla realtà, che tante volte racconta verità inesistenti o di comodo e disegna universi paralleli; narrazioni alle quali i meno avveduti e i più rancorosi tendono a credere acriticamente.
In buona sostanza, non mi piace più una politica che non ha nulla a che fare con la Politica in cui credevo io, quella delle cose da fare per la comunità.
Non mi ritrovo in un ring in cui vince chi chiacchiera di più o chi urla più forte, e dove gli atti concreti passano spesso in secondo piano, non mi ritrovo in un campo di battaglia popolato da tanti maldicenti che sanno solo svolgere attacchi personali del tutto infondati ma non hanno mai prodotto nulla per il proprio territorio ed i propri concittadini.
Ci sarò sempre per tutti gli amici che vorranno un suggerimento o un consiglio e ci sarò sempre per la mia comunità, ma con grande serenità dico basta a tutto questo e chiudo questa faticosa ma splendida avventura durata 19 anni.
Sento il dovere, infine, di ringraziare di cuore tutti quelli che hanno creduto in me in questi anni, e lo faccio con l'orgoglio di chi sa di aver impegnato tutto se stesso, per restituire con il lavoro e la disponibilità, e vorrei dire pure con tanti sacrifici, una così grande e reiterata fiducia.
Vi ringrazio di cuore, ma ora, a 43 anni compiuti, penso di non avere più stimoli e sento di aver dato tutto, con alcuni errori certamente, ma - consentitemelo - con moltissimi ottimi risultati.
Adesso, sento dentro di me il desiderio una vita diversa.»
Dalla prima intervista di Paolo
13 settembre 2018
"La scelta di lasciare la politica attiva è stata molto meditata, annunciata a giugno ma presa mesi prima, indotta da un'assenza di stimoli, esauriti dopo essere stato per due volte il primo degli eletti, una volta assessore e poi vice presidente del Consiglio regionale. Ma la candidatura alla presidenza potrebbe essere un nuovo stimolo”.
Dalla seconda lettera di Paolo agli elettori
1 novembre 2018
Sono una persona libera, ed in questo momento sono anche particolarmente soddisfatto, perché grazie ad impegno, entusiasmo e serietà di tanti, Diego Di Bonaventura è il nuovo Presidente della Provincia di Teramo, contro ogni pronostico. Vorrei aggiungere che si può vincere anche con stile, come nel nostro caso, festeggiando con misura e rispetto per gli avversari.
Si chiama educazione. Buon lavoro Diego Di Bonaventura!
Dalla seconda intervista di Paolo
20 dicembre 2018
TERAMO - "Sono mesi che dico che non mi candido, non mi pare ci sia nessun motivo per cambiare idea, anzi”. Così il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Gatti, recordman di preferenze alle ultime due elezioni, dopo che era stato indicato tra i possibili candidati alle regionali del 10 febbraio prossimo. Gatti nei mesi scorsi aveva annunciato l'abbandono della politica attiva ma il suo nome era tornato in ballo come possibile candidato presidente, ipotesi che lo avrebbe fatto tornare sui propri passi come ammesso da lui stesso. Possibilità poi sfumata, con la decisione di affidare a Fratelli d'Italia l'indicazione dell'aspirante governatore. (abruzzoweb)
Dalla terza lettera di Paolo agli elettori
17 gennaio 2019
ELEZIONI REGIONALI Ho annunciato a giugno il mio ritiro dalla politica attiva, una decisione presa nei mesi precedenti. Ed infatti non mi sono ricandidato alla Regione, nonostante le affettuose insistenze di tanti amici. Non credo ci siano molti casi di persone che pur avendo “discrete” possibilità di elezione vi rinuncino serenamente. Non mi avete visto ne’ mi vedrete in segreterie elettorali ne’ sui palchi a fare comizi. I miei amici, come è noto e risulta dal relativo comunicato, sceglieranno liberamente chi votare nelle liste di centrodestra, tra i candidati con cui hanno avute frequentazioni e di cui hanno stima e considerazione, essendosi dichiarati “indipendenti di centrodestra”.
So che faranno scelte differenziate. Per quanto mi riguarda, ho fatto una scelta personale e chi mi conosce sa che cambio idea molto difficilmente.
Qualcuno mi ha anche chiesto se è vero che mi candiderò alle Europee.
Semplicemente: non ne ho alcuna intenzione, ma apprezzo la fantasia di chi lo ha ipotizzato.
Adesso, gentilmente, mi auguro che si possa rispettare la decisione di vita di chi ha scelto liberamente di non candidarsi e che si possa parlare delle storie, dei progetti e delle idee degli oltre quattrocento candidati alle elezioni regionali, che hanno voluto esporsi alle valutazioni ed al giudizio dei cittadini.
Un caro saluto
Dalla quarta lettera di Polo agli elettori
3 febbraio 2019
«Tra una settimana cesserà il mio mandato da consigliere e Vice Presidente del Consiglio Regionale, assunto nel maggio del 2014 (l’ultima volta che mi sono candidato), grazie alla fiducia di 10.875 cittadini della provincia di Teramo. Sono molto grato a queste persone e a tutti coloro che mi avevano sostenuto anche nel 2008, consentendomi di fare l’assessore regionale nei cinque anni successivi. Rivolgo un ringraziamento particolare a tutti coloro che in questi anni, faticosi ma appassionanti, hanno collaborato con me, sia direttamente e stabilmente, sia occasionalmente. Ho apprezzato molto le tante persone che sanno fare, molto più di quelle che sanno solo dire. Sono felice di aver potuto mettere tutto me stesso, le mie capacità ed i miei difetti, a disposizione della comunità: ho pochi rimpianti e sono molto soddisfatto delle cose che ho potuto fare.
Ma avevo detto basta e così e’ stato. Auguro fin d’ora ai nuovi rappresentanti regionali di mettere la stessa passione, lo stesso impegno e la stessa serietà che alcuni di noi hanno impiegato! »
L’ultima curiosità
Siamo a Roseto, qualche giorno fa. In un noto ristorante di Pesce (Manetta), c’è una tavolata “politica”. C’è il ministro Salvini e gli esponenti parlamentari e locali del Centrodestra. Tra un crudo di mare e un sapore da gourmet, c’è un commensale che butta lì una proposta: «Perché non annunciamo già da subito la squadra di Marsilio?» Allo stupore dei presenti, il commensale spiega: «Ufficializziamo la giunta, o almeno una parte, o magari solo un ruolo, quello di vicepresidente, che chiedo sia affidato a me…» Nessuno commenta. Solo silenzio.
Non serve. vero?, che vi si dica di chi stiamo parlando
Adamo