Per favore, qualcuno aiuti Bartolini. Il buon Flavio, consigliere comunale, mentre continua a fantasticare dietro le illusioni goldrakiane, al punto da considerare il robottone giapponese in piazza Garibaldi una idea "grandiosa", vive un suo dramma personale che, nella logica del pubblico impegno per i cittadini, sottintesa al ruolo di consigliere comunale, si declina più o meno così: «Troviamo una soluzione per farmi parcheggiare senza pagare... o pagando meno».
Lo dichiara lui, in una lunga intervista rilasciata a Maurizio Di Biagio.
Leggiamola insieme.
«Emergenza sosta in centro a Teramo. Negli orari di punta è impossibile trovare un parcheggio libero che non sia in divieto, oppure delimitato da paline, strisce blu, fioriere, recinzioni di cantieri. I 1.800 parcheggi di qualche anno fa del centro sono in diminuzione e non sono sufficienti per i duemila nuclei famigliari che vi risiedono, per non parlare dei cittadini che per lavoro si recano in uffici e scuole. E gli arredi urbani, che andavano a proteggere le attività commerciali che col tempo nascevano, alla chiusura dei negozi non sono stati mai rimossi, peggiorando il quadro generale. Per non parlare poi dei lavori per la fibra ottica».
Dite la verità leggendolo vi sarebbe mai venuto in mente che si tratta di un consigliere di maggioranza? No, vero?
Bartolini è fatto così.
Se non parcheggia, s'incazza, anche al punto di far rimediare una figuraccia ai suoi.
E continua
«In aumento il fenomeno della sosta selvaggia che è sempre più accentuato malgrado i parcheggi multipiano funzionino al 60-70% delle loro possibilità e non è detto che tutti possano spendere più di 5-7 euro al giorno per parcheggiare l'auto. I vigili urbani fanno quello che possono ma vivono una situazione drammatica di sotto organico. Ad aggravare la situazione generale si aggiungono la chiusura di alcuni parcheggi cittadini cosiddetti liberi (non a pagamento) come quello dell'ex stadio comunale e recentemente quello dell'ex Utap, tra via Tom Di Paolantonio e vicolo degli Ulivi, un'aerea che conteneva un centinaio di auto e non regolarizzata con le strisce, zona famosa anche perché un tempo c'era un campo di calcetto molto frequentato».
Attenzione... il cerchio si stringe, Bartolini cita due "casi" di Porta Romana o poco vicino.
Perché mai? Ohibò!
«Un serbatoio di stalli usato dagli insegnanti del vicino liceo classico, ma anche da altre scuole nei pressi, da enti, uffici e dallo stesso Comune. Scoppia così la protesta di un gruppo di professori del liceo che dicono di «non poter pagare otto euro al giorno per poter svolgere il proprio lavoro, non ci resta che parcheggiare molto lontano la nostra auto, con problemi anche di didattica».
Eccolo svelato l'arcano: Bartolini insegna proprio in piazza Dante. Si preoccupa della sua auto e di quella dei suoi colleghi.
Quando si dice... impegnarsi per i cittadini...
Adamo