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debolezzeumaneUdu. Credevo che significasse “Unione degli Universitari”. Scopro, invece, grazie al protagonismo di provincia di tal Denis Di Gennaro, che significa “Unione debolezze umane”, visto che solo così riesco a giustificare la passiva accettazione con la quale il “popolo” ( cioè più o meno una trentina di ragazzotti) dei manifestanti ha accettato il diktat di capo Denis col veto di parlare con un giornalista di certastampa. Già, perché funziona così: tu sei l’Udu e fai un comunicato stampa, io lo pubblico e lo titolo come credo, tu che sei l’Udu decidi che quel titolo non ti piace e cerchi di darci una lezione di giornalismo, noi rispondiamo che non accettiamo lezioni da nessuno e tu, che dici di essere di sinistra, libertario e tollerante, che ti batti “per promuovere la democrazia e la partecipazione studentesca”, che fai? Vieti a tutto il “popolo” dei manifestanti (sempre i trenta di prima) di parlare con noi. Umana debolezza non è quella di chi, pur di sentirsi leader del nulla, cerca di censurare la stampa (operazione che mal si concilia con il dichiarato credo di sinistra… ma tant’è), ma di chi accetta che un capetto qualsiasi gli imponga il silenzio. Quelli che ieri stavano manifestando per il bus, (e mi auguro che ne fossero tutti a conoscenza visto che qualcuno mi sembrava spiazzato, come se l’avessero reclutato all’ultimo momento per fare numero), lo facevano per un loro diritto, non perché lo dice il capetto dell’Udu. Ed era un loro diritto anche parlare con la stampa, ma non l’hanno esercitato. Hanno sbandierato le loro insegne e le loro debolezze, accettando l’ordine del “capo”. Che, come tutti i capi, nutre il suo consenso sui social snocciolando sindacalismo da wikiquote: “Bensaldi devono essere i principi che guidano un'associazione di stampo sindacale: conflitto e rappresentanza devono andare di paripasso. La rappresentanza senza conflitto ha scarso peso in ogni tipo di contrattazione, il conflitto senza rappresentanza è sterile perché non incide sull'ordine costituito delle cose”. Chiaro, no? Adesso si intuisce a chi e a cosa servisse quella protesta… a proposito, qualcuno spieghi a Denis Di Gennaro che trenta persone non sono una manifestazione riuscita, ma un clamoroso insuccesso e che la prima volta che chi scrive ha raccontato delle proteste dell’Udu per ll bus c’era ancora la lira. Tutto già visto. Tutto già scritto. Anche il protagonismo dei capetti… Peccato per quei trenta “manifestanti”, che hanno perso una mattinata di studio… e l’occasione di essere liberi. Intanto, il vento porta un odore nuovo, forte, che non sa di capetti e censure, di citazioismo spicciolo e di figuracce. Sa di Sardine.

Adamo

 

La foglia di fico è una rubrica saltuaria di politica, satira,  satira politica e politica satirica...