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cocciolito 300x241Maurizio Cocciolito non è più presidente della Riccitelli. Il Maestro teramano, ha deciso di lasciare la presidenza dopo 22 anni. Una scelta che, in realtà, Cocciolito aveva meditato da tempo, sulla quale potrebbero aver avuto un ruolo non indifferente anche tutte le vicende legate, un anno fa, alla doppia stagione teatrale, poi divenuta una stagione condivisa. Con l’uscita di scena di Cocciolito si chiude un’era teatrale, nella quale questa città (a nome della quale io lo ringrazio) ha imparato ad andare a teatro. O meglio: ha riscoperto quella “malattia per la polvere del palcoscenico” che Fernando Aurini mi raccontava essere contagio diffuso alla fine dell’800, prima che la scelleratezza di una modernità improbabile, ci facesse barattare un teatro con la Standa. Quando Cocciolito sale alla presidenza della Riccitelli e decide di fare teatro, a Teramo il sipario si alzava per volontà dell’Atam, le stagioni erano il “ritaglio” dei circuiti del resto d’Abruzzo e di certo per l’abbonamento non si faceva la fila. Grazie alla Riccitelli, Teramo vanta oggi abbonamenti da record, stagioni di teatro, musica, danza ed quella “malattia” auriniana è a tratti quasi epidemica.
Grazie, Maurizio. 

Certo, non sono mancate le pagine amare, come quando è stato fatto oggetto degli attacchi a testa bassa di “artisti” (le virgolette sono doverose, per rispetto all’arte), che hanno fatto dell’insulto la loro cifra stilistica e che si dicevano pronti a “gestire la cultura in città”. Uno, addirittura, fece scrivere ad un blogger che si candidava all’assessorato alla cultura... ecco, dell’aspirante assessore e del suo compare non si hanno più notizie... e non mi pare di aver letto neanche di recenti successi a Broadway... però un assessore mi diceva di averli incrociati in una nota sagra, che proponevano una performance per l’anno seguente. Forse una sinfonia per porchetta in do maggiore. Perdonate la parentesi, torniamo a Cocciolito.

Se ne va, come dicevo, lasciando alla città una “storia” teatrale è un’eredità che non deve essere dispersa. Non so chi prenderà il suo posto, gli auguro di fare altrettanto bene e magari anche di più. A Maurizio Cocciolito va il mio grazie, da teramano, perché grazie a lui e alla “sua” Riccitelli questa città è un po’ migliore. La consolazione, è che adesso potremo avere il piacere di sentirlo suonare o di vederlo dirigere in città, visto che in questi 22 anni di presidenza ha sempre evitato di confondere i due ruoli. Questione di stile.

Grazie, Maurizio. Ci mancherai.

Adamo