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diego di bonaventuraIn politica, si sa, si può essere in disaccordo. Anzi: è un bene che lo si sia. Il confronto, genera soluzioni migliori. Quello che accade in Provincia, però, è davvero straordinario e merita di essere citato come uno dei massimi è più riusciti esempi di democrazia diretta nel nostro Paese. Il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura, è così amante del confronto e del gioco dei disaccordi, dall’essersi spinto fino al punto di essere in disaccordo con sé stesso. Sì, esattamente con sé stesso, tanto da riuscire a protestare così forte da riuscire a bloccare una decisione che lui stesso aveva preso. 

Raccontiamola.

Il giorno ventotto del mese di novembre dell’Anno del Signore 2019 alle  ore 16,10, nel Palazzo della Provincia, si è riunita, in seduta pubblica e deliberativa, la Conferenza Provinciale per l’organizzazione della rete scolastica della Provincia di Teramo. È l’organismo che deve valutare tutte le esigenze scolastiche del territorio e proporre soluzioni. Sarà poi la Regione a deliberare. A presiedere la Conferenza è proprio lui, il Presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura e, tra le altre cose, la Conferenza delibera di definire ed approvare il piano provinciale di dimensionamento rete scolastica primo e secondo ciclo d’Istruzione e dell’offerta formativa a.s. 2020/2021. Un piano che prevede anche : “Il Liceo “G. Milli” di Teramo (586 alunni) e l’I.T.C. “Pascal- Comi-Forti” (478 alunni) G sono sottodimensionati: si propone di unire i due Istituti creando una nuova Dirigenza ed una segreteria, con presidenza al Liceo Milli”.  E qui va fatto un passo indietro: il Milli e il Pascal da anni non hanno un preside, ma un “reggente”, ovvero il preside di un altro istituto superiore che, per tot giorni a settimana, va a fare il preside anche al Milli e al Forti. E non c’è neanche una segreteria, anche qui “reggenza” ma per poche ore a settimane.

Per farla breve: due istituti “condannati” all’oblìo, per queso la conferenza chiede che vengano accorpati e nominato un nuovo preside. 

Tutto chiaro? 

L’accorpamento è la soluzione, la migliore possibile, per dare ai due istituti un presente diverso e un futuro migliore.

E infatti la proposta passa,  anche per volontà di Di Bonaventura e arriva all’approvazione della Regione... dove si blocca, perché è scoppiata una protesta dei docenti del Milli... supportata indovinate da chi? Sì, proprio da Diego Di Bonaventura, in disaccordo con sé stesso. 

Risultato? 

Tutto congelato... e tutto resta così, immobile. Almeno per un anno.

Per volontà di un presidente... in disaccordo con sé stesso 

Adamo

 

Il fico d'india è una rubrica di satira politica e di politica satirica