Anche se tutto può ancora cambiare, il Sindaco D’Alberto avrebbe trovato quella che sembra essere la quadratura del cerchio della nuova Giunta. Una quadratura che poggia su alcuni cardini precisi, ovvero su un programma condiviso da tutti quelli della nuova maggioranza, su un serio progetto di rilancio della città e su un esecutivo rinnovato all’insegna dell’esperienza.
Con qualche conferma (4 dei sette assessori uscenti) e cinque novità.
Cominciano dalle conferme: Antonio Filipponi, Andrea Core, Valdo Di Bonaventura e Stefania Di Padova.
Tra i nuovi assessori, figurano invece Giovanni Cavallari (che fu candidato Sindaco e che dovrebbe avere anche il ruolo di vicesindaco), poi Maurizio Verna (consigliere da 20 anni e già assessore con Sperandio), Graziella Cordone (che fu candidata sindaco contro Brucchi), Ilaria De Sanctis (che è tra i referenti regionali di Più Europa) e Martina Maranella.
Sarebbero confermate così le anticipazioni di certastampa, che aveva preannunciato l’esclusione di Italia Viva, versione “vestito nuovo” di Teramo 3.0. Si chiuderebbe così, dunque, la prima esperienza assessorile di Maria Cristina Marroni, che paga il polimorfismo politico di una lista che, pur se parte di un’amministrazione di Centrosinistra, non aveva fatto mistero delle simpatie per il Centrodestra, né si era negata plateali prese di posizione anti D’Alberto, come sul caso del Ruzzo. E poi, la declinazione teramana del partito di Renzi non favorisce il rapporto con l’attuale maggioranza, visto l’astio antico esistente tra la sinistra teramana e Ginoble, il passato recente di Teramo 3.0 e il fatto che a rappresentare il partito alle consultazioni col Sindaco si sia presentato Dodo Di Sabatino, ex vicesindaco di Brucchi.
Dunque, non c’è posto per Italia Viva.
Se quella da noi ipotizzata sarà la vera giunta, cambierà anche un po’ la geografia del Consiglio Comunale, visto che gli assessori dovranno dimettersi, lasciando il posto ai primi non eletti. In particolare, dovrebbero entrare in Consiglio: Berardo de Carolis per Bella Teramo al posto di Cavallari; per il
Pd Giovanni Befacchia e Vanessa Melozzi al posto di Verna e Maranella; per Podemos Daniela di Ferdinando e Toni di Ovidio per Cordone e De Sanctis. La Maggioranza potrà contare su una forza di 21 consiglieri su 31, visto anche l’appoggio esterno di Mauro Di Dalmazio, che con Ciapanna sposa il progetto, ma non vuole posti in Giunta. E non solo, visto che i 3 (per ora) consiglieri di Italia.Viva sono di fatto “costretti” a non fare opposizione, alla luce dei rapporti nazionali dei due partiti e le prossime tornate elettorali locali, sulle quali “peserà” tantissimo l’atteggiamento che Italia Viva terrà.
Se l'operazione di Gianguido D'Alberto funzionerà, e le premesse non mancano, il Sindaco potrebbe ritrovarsi con una Giunta nuova e un appoggio consiliare, diretto o "indiretto" di circa 24 consiglieri. Numeri "bulgari" coi quali poter governare per tre anni e mezzo senza problemi.