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GIANGUIDODISPERATONo. Questa nuova Giunta, non mi piace. E quando ho letto le deleghe, ho distintamente avvertito, in sottofondo, il suono martellante della campanella che, dalla coffa del Titanic, avvertiva dell’iceberg dritto di prua. Come la nave più famosa del mondo, anche il Gianguido Bis è destinato ad un triste naufragio. Solo che, almeno, quello era un transatlantico meraviglioso, mentre quella di Capitan GG è una chiattarella rimediata, buona al massimo per le onde del Vezzolq. Una modesta barchetta, inadeguata per quelle che erano, o si sperava che ancora fossero, i cardini del progetto gianguidesco di rilancio della città, ma adattissima a concedere dignità di presenza e illusione di esistenza a tutti i capricciosi della politica aprutina.

aggiuntateramo

D’Alberto ha azzerato la Giunta per dare a Teramo un governo nuovo e più motivato, più capace del precedente di dare alla città le risposte che attende. E alla fine, si scopre che tutta la responsabilità dell’oggettiva inutilità del primo anno e mezzo di amministrazione, era del solo Mistichelli. Se il Gianguido I non ha funzionato, è tutta colpa di Mistichelli. Ha pagato solo lui, per tutti. In realtà, l’unica colpa dell’ex assessore al Sociale, è stata quella di non aver avuto qualcuno che minacciasse di “riprendersi il pallone” e andarsene, se non fosse rimasto assessore. Perché la vera matrice politica, la più profonda motivazione di tutta questa nuova Giunta è proprio questo: il bambinesco capriccio di chi minaccia di andarsene se non si gioca come dice lui, o almeno con chi vuole lui. Così, Ilaria De Sanctis forte di un risultato elettorale “condominiale” di 155 voti, lascia Podemos con Carginari e minaccia di lasciare la maggioranza? Facciamola assessore. Lanfranco Lancione minaccia su facebook di fare la rivoluzione, se si toglie l’assessorato alla più evidentemente inadatta pedina del primo Gianguido? La Falini resta assessore. Vero è che poi la spartizione (scusate, ma non mi viene da chiamarla ripartizione) ha visto l’assegnazione di deleghe pressoché inesistenti proprio alle protagoniste dei “ricattucci” da asilo infantile.  Così mentre Ilaria De Sanctis sostituisce Mistichelli alle “Politiche sociali e socio-assistenziali, welfare e coesione sociale; Assistenza scolastica; servizi demografici e istituzionali; Pari opportunità e contrasto alla discriminazione di genere”, la Falini sembra aver ereditato quella che fu la delega dell’indimenticabile assessore Lucantoni (Sport e rapporti con le associazioni sportive; Partecipazione; Contratti e appalti. Affari legali; Affari generali; Urp e comunicazione). Insomma, due poltrone (e due stipendi) sacrificate per le logiche tristissime di una “nuova politica”, che più vecchia non ce n’è. 

Incuriosisce (ma forse neanche poi tanto) la delega all’Ambiente affidata alla debuttante Martina Maranella, figlia di un direttore del Parco, del quale faccio fatica a ricordare meriti, ma sul quale ricordo benissimo le polemiche. Vabbè che anche questo è un assessorato tanto per dire di avere una carica, perché di che ambiente parliamo se Valdo si tiene “Manutenzione e gestione degli immobili comunali, della rete viaria, della pubblica illuminazione; Valorizzazione e cura dei Parchi urbani; Programmazione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti”. Tacciatemi pure di misoginia, se volete, ma credo che se non esistesse l’assurda e mortificante (per le donne) regola delle quote rosa, queste tre giovani signorine dalle quali non riesco a sentirmi rappresentato, non sarebbero assessori. Anzi: sì, che dico? Poi sennò Carginari e Lancione si riprendono il pallone...

Di Filipponi, Core e Di Padova non dico nulla, rimando alla recente pagella, confermandone il giudizio, ma mi dispiace per Cavallari e Verna, che per età e vissuto politico avrebbero meritato di poter viaggiare su una nave con un destino migliore, non su quella destinata all’inevitabile schianto contro l’iceberg. Ma quello che più mi intristisce è che mentre si avvicina il momento di correre alle scialuppe, Gianguido è rimasto anche senza pallone... 

Adamo