Ma quale mare e montagna, parchi e sentieri, spiagge e nevi? L’Abruzzo è ben altro. È la terra della cultura. Di quella vera, di quella distillata nelle ore spese sui libri. Siamo colti. Coltissimi. Noi abruzzesi siamo, in assoluto, i più colti d’Italia, certo d’Europa e forse nel Mondo. Siamo talmente colti che la Regione Abruzzo, altro riconosciuto tempio del sapere, popolato da letterati di chiara fama, tra i quali ci piace ricordare, a mo’ di faro testimoniale dell’universo da quello stesso faro rischiarato, il ragionier Mauro Febbo assessore alla Cultura, ha deciso di non riaprire le biblioteche. Abbiamo riaperto gli stabilimenti balneari. Abbiamo riaperto le discoteche. Abbiamo riaperto centri commerciali e cinema.
Le biblioteche, no.
Quelle restano chiuse.
In realtà, la Regione aveva annunciato che sarebbero state riaperte oggi, 3 agosto, ma oggi all’improvviso si è scoperto che la riapertura, per volontà del succitato tempio emiciclico del sapere, slitta al 17 agosto. In fondo, volete che il popolo coltissimo dei lettori abruzzesi, non abbia già in casa una mezza dozzina di titoli per tirare fino a Ferragosto?
Lasciamo chiuse le biblioteche, teniamo il personale in smart working (che poi, che fa un bibliotecario in smart working?), e concediamo al popolo degli Abruzzi di svagarsi un po’ tra discoteche e ombrelloni.
Siamo già colti...prendiamocela comoda
Adamo