Formalmente, l’atto numero 1078 del registro generale del Comune di Teramo, è un atto perfetto. Burocraticamente inattaccabile. C’è un oggetto: “l’acquisto di arredi per ufficio”, c’è la tradizionale paginata doppia di “premesso che…”, “visto che..”, “atteso che…”, “ritenuto che…”, “dato atto che…”, non mancano gli inevitabili “richiamato anche…” e “considerato infine…”, prima di arrivare al fondamentale “determina che…” che anticipa il senso di tutti i burocratismi: l’acquisto dei mobili per l’ufficio del nuovo dirigente dell’Area 1 del Comune di Teramo. Poco prima di Ferragosto, infatti, il Comune di Teramo, ha deciso di riorganizzare tutte le dirigenze, con spostamenti e trasferimenti, creando nuove “aree” gestionali. L’area numero 1 ha un dirigente che si dovrà interessare dei settori “Organizzazione amministrativa, Risorse Umane, Appalti e Servizi e Gestione Integrata del sistema Comunità Educante”. Insomma, tutto quello che una volta si sarebbe chiamato: “Personale, Appalti e Scuola”. Nuove aree significa non solo nuovi dirigenti, ma anche nuovi uffici, quindi nuovi arredi. Poco conta che il Comune abbia, proprio sulla piazza principale della città, due piani di uffici evacuati nel 2016 per il terremoto, ma ancora in gran parte arredati: nuovo dirigente, nuovi arredi. Che si dia una ventata di novità, che diamine! In fondo, non si tratta poi di una grande spesa: quattromilaeottocento euro iva inclusa, ma se servono a far fare bella figura al nuovo dirigente dell’Area 1, sono soldi che i cittadini di Teramo saranno di certo felicissimi di aver speso.
A proposito, manca nel racconto del vostro cronista, un dettaglio fondamentale, che poi è il senso stesso di questo articolo: il nome del dirigente nominato poco prima di Ferragosto alla guida dell’Area 1. Si chiama Tamara Agostini e in curriculum vanta una corposa esperienza da dirigente pubblico alla Regione Abruzzo. Non è la sua competenza, il problema, ma quell’atto numero 1078 del registro generale del Comune di Teramo, perché in quei fogli si legge: “Accertata la regolarità amministrativa e contabile nella fase preventiva dell’atto da parte del responsabile del Procedimento, la dottoressa Tamara Agostini”, e ancora: “vista l’istruttoria operata dal responsabile del procedimento, il dirigente Tamara Agostini adotta la determinazione”. Non è chiaro? Traduciamolo: il procedimento per l’acquisto dei mobili per l’ufficio della dottoressa Tamara Agostini è stato verificato dalla dottoressa Tamara Agostini e approvato dalla dottoressa Tamara Agostini. Come dire: controllore, controllante e controllato. E’ un po’ come se, in un processo, la stessa persona vestisse i panni dell’imputato, del pubblico ministero e del giudice. A scanso di equivoci l’atto recita: “non esistono cause di conflitto di interesse, anche potenziale” tra il responsabile del procedimento e il dirigente che l’approva. C’è da credergli…
Adamo