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CartellonightSi dice, e io credo che sia vero, che l’identità di un luogo, il valore non solo geografico di una città, la scolpiscano i luoghi di interesse. I monumenti, ma anche le residenze storiche, magari un prato che ha ospitato una famosa battaglia. O un sapore. Insomma, un “luogo” é la risultanza quasi algebrica di tutti i “riferimenti” che ospita. Infatti, quando si viaggia, è a quelli che affidiamo la nostra memoria, sono quelli, i “riferimenti”, le tracce che incideremo nel tessuto dei ricordi. Mi piace pensare che, l’ignaro turista partito alla scoperta dell’Abruzzo interno, possa portare con sé il ricordo della Teramo del Duomo, della Teramo delle scrippelle ‘mbusse, della Teramo... del night club shilling. Sì, del night club shilling, che immagino sia un luogo di grande interesse turistico, se ha meritato la dignità di un cartello stradale con tanto di indicazione riservata. Come dite? Quello non è un cartello vero ed è comparso, magicamente, quando il cartellone con tutte le indicazioni è stato abbattuto da una macchina? 

No, non ci credo.

Non ci posso credere.

È impossibile, che al Comune di Teramo, dove sono da sempre così attenti ai dettagli e hanno per la toponomastica una cura quasi maniacale, possa essere sfuggito un cartello così. 

Se c’è... è perché il Comune di Teramo ritiene evidentemente che quel night club meriti un cartello tutto suo, al pari di un quartiere cittadino come Colleparco o di città come L’Aquila e Ascoli. 

Però, guardando meglio, quel cartello è bianco... come quello dell’Università e del Palazzetto dello Sport.

Evidentemente, in Comune, c’è chi lo considera un luogo di crescita culturale o di esercizio fisico.

Ogni città, in fondo, ha i cartelli che si merita.

Adamo

 Nightcarte