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LUCAPILOTTIGentilissimo Direttore,

ho letto l’articolo apparso sulla testata giornalistica da Lei diretta intitolato “ADAMO / PILOTTI DENTRO ALL’APOLLO FECE UN PROGETTO SENZA MIDOLLO...” e, con richiesta di pubblicazione, Le rassegno una brevissima risposta.

Tralascio ogni considerazione sulle opinioni espresse da Adamo in relazione al progetto presentato sulla piattaforma IdeaTe, di cui peraltro avevo parlato già in precedenza in consiglio comunale (cosa evidentemente sfuggita all’ironico articolista), perché si tratta di pensieri legittimi, condivisibili o meno che siano.

Certo capisco i pruriti e gli svenimenti derivanti dalla lettura di una scheda di 3000 battute che cerca di sintetizzare il progetto; mi permetto però di osservare che se magari Adamo avesse spaziato un po’ con la mente, sarebbe inavvertitamente potuto incappare in progetti quali quello della ristrutturazione del Teatro Palladium, realizzato dall’Università Roma Tre e che molti punti di contatto ha con la proposta di riutilizzo dell’Apollo. 

Vorrei tuttavia instillare in Adamo, Suo tramite, il dubbio che qualche idea, per quanto astrusa, possa essere anche farina del modesto sacco del sottoscritto; non foss’altro per avere io lavorato per diversi anni con l’A.T.A.M. (Associazione Teatrale Abruzzese e Molisana), esperienza che potrebbe inaspettatamente avermi lasciato qualche sparuto ricordo di politica culturale, senza dovere “scomodare” inesistenti potenziali secondi fini circa gli intendimenti dell’idea.

Pertanto sull’ipotizzato ma non spiegato conflitto di “interessi familiari”, nel premettere che la mia famiglia è composta oltre che da me, da mia moglie, da un cane e da una gatta, devo immaginare che pur necessitando il cane di un percorso di musicoterapia per problemi comportamentali derivanti dal sofferto vissuto dal quale stiamo cercando di recuperarlo, l’unica “imputata” dovrebbe essere mia moglie che, però, svolge la sua attività professionale presso il Conservatorio di Pescara nell’ambito della Didattica della Musica, in una istituzione cioè che nulla ha a che vedere con il progetto in esame. A meno che non si voglia tirare in ballo Musetta, la gatta, la cui unica colpa è quella di portare un nome di pucciniana memoria.

A questo punto non posso far altro che stupirmi del fatto che, dopo migliaia di anni, Adamo non abbia ancora imparato a non fidarsi dei suggerimenti di Eva e del serpente, perché tutti sappiamo quali conseguenze derivarono dall’improvvido ascolto.”

Cordiali saluti

Luca Pilotti