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Giovannitrezero


EUREKA. EUREKA. Finalmente, tutto mi è chiaro. Addio nottate senza sonno, addio dubbi tormentosi, addio pensieri assillanti, ho finalmente trovato la soluzione, la chiave di volta, il significato significante. La verità.

Da tempo mi chiedo, senza fortuna, cosa significasse Teramo 3.0. Ho chiesto ovunque, ma niente. Le più belle intelligenze al Mondo, si sono cimentate nel vano tentativo di trovare una soluzione. Niente da fare. Nessuna soluzione.  

Poi, all’improvviso ...la luce. 

EUREKA, EUREKA. 

Finalmente, ho capito: Teramo 3.0 è un manifesto intenzionale, un proposito chiaro, un progetto preciso. Di più: una premonizione. Teramo, infatti, è il luogo di partenza dell’iimpresa, 3 i participanti, 0 i risultati. 

In principio fu Francia (che in questa fotografia vediamo passeggiare con uno che sembra un ex politico che non fa più politica e del quale Francia aveva scritto malissimo, ma forse è un’illusione ottica) che si è candidato a Castelli e ne è uscito “non vincitore”.

Francia a Castelli è Teramo 1.0

Franciagatti

 

Poi venne Melozzi, molto amico e riconosciuto sponsor di Francia, nonché firma di punta dello scomparso sito dello stesso Francia, che del non vincere è stato un riconosciuto protagonista. Nella foto, l’attimo in cui dedica al “suo pubblico” un premio vinto da altri. 
Melozzinonvince

Passata l’euforia, tutto è tornato alla normalità, quello dei Màneskin è l’unico nome che leggiamo alla voce “vincitori” del Sanremo 2021.

Melozzi a Sanremo è Teramo 2.0

Mi mancava il terzo nome. Il terzo lanciato verso una non vittoria. Il terzo volontario al martirio pubblico. Il terzo euforico candidato a schiantarsi. Il terzo “salvatore della patria” che poi rimedia una figuraccia. Insomma, chi è il terzo non vincitore? Finalmente, l’ho trovato e ve ne offro una eloquente sintesi visibile in questo scatto...

Luziimarr

Provo simpatia, per Giovanni Luzii. Quella spontanea simpatia che mi ispirano quelli che, per una sorta di destino curioso, riescono sempre a state dalla parte sbagliata. L’ho conosciuto azzurro berlusconiano, assessore del Primo Brucchi, oggi è renziano, all’opposizione di un governo cittadino, nel quale aveva avuto il vicesindaco. Brutto ruolo, quello dell’alleato che si reinventa nemico, perché devi cercare di guadagnarti una verginità politica, una credibilità autorevole, una autorevolezza credibile. Insomma, devi alzare i toni e attaccare. Evitando, magari, di schiantarti. Sui toni alti, Luzii non si risparmia... ma la sua è una drammatica rincorsa per po schianto. Poche ore fa, ha affidato alla Storia un’intervista nella quale, picchiando duro, attacca Gianguido e i suoi sulla TeAm. Non è la prima volta, la TeAm è uno dei cavalli di battaglia del primo Francia (quello che insultava i politici coi quali oggi passeggia), ma stavolta Luzii dice due cose, anzi: muove due accuse circostanziate. La prima è che il bilancio non è stato approvato, la seconda è che non si sa quando si conoscerà la perizia sulla ripatrimonializzaione della TeAm. Ripeto: Luzii mi fa simpatia, al punto che mi viene da chiedergli come... quando e perché gli sia sfuggito il fatto che, bilancio e perizia, sono passati in assemblea e cda TeAm un mese fa. E quando e perché gli sia sfuggito il fatto che, bilancio e perizia, sono stati approvati  in assemblea e cda TeAm un mese fa. 

Come dite? 

Perché Luzii ha attaccato a testa bassa a rischio di clamoroso schianto?

Che domanda!

È evidente... non voleva che altri si appropriassero dell’Imperitura gloria dell’essere il terzo non vincitore. 

Teramo 3.0, grazie a Luzii, oggi è un rebus risolto.

Posso passare a cose più impegnative: devo finire il cruciverba facilitato a pagine 6 della settimana enigmistica, 12 verticale “nazione nella quale la Rivoluzione contro il re portó all’arrivo di un imperatore, perché quelli che odiavano chi comanda, volevano comandare loro...ma si schiantarono”. Sette lettere.....

 

ADAMO

 

La foglia di fico è una rubrica di satira, di politica e di satira politica