Leggo, in un comunicato dell’onorevole Paola De Micheli (già ministra, già vicesegretaria del Pd, già commissaria alla ricostruzione etc etc..) queste parole
Emendamento all’Articolo 73
Dopo il comma 7, sono inseriti i seguenti: “4-bis. La disposizione di cui al comma 4 non si applica alle concessioni demaniali marittime rilasciate per attività sportive, ricreative e di valorizzazione delle tradizioni locali, svolte senza scopo di lucro e per finalità d’interesse pubblico, per le quali, a decorrere dal 1° gennaio 2021, l’importo annuo del canone dovuto non può, comunque, essere inferiore a euro 500.”.
Stiamo parlando, come avrete intuito, dei canoni dovuti dalle concessioni demaniali (cioè gli stabilimenti balneari, tra gli altri) e di un EMENDAMENTO che la De Micheli, IN QUANTO PARLAMENTARE DELLA REPUBBLICA, propone all’articolo 100 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito con modificazioni dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126. A parte il burocratese, è chiaro no? La De Micheli propone un suo emendamento.
Suo. Di lei. Della De Micheli.
Poi, il colpo di scena: irrompe Jwan il comunicatore, l’onnipresente Sindaco di Giulianova, che decide di dire la sua. Non che qualcuno ne sentisse il bisogno, ma lui è fatto così, se si parla di mare, covid, porti, barche, case galleggianti, spiagge per cani, vaccini, ospedali, ombrelloni piantati e ombrellini appesi, lui deve dire la sua.
E la dice.
Il problema, che non è proprio la sua.
Leggiamo dal comunicato ufficiale di Jwan I
Presa di posizione del sindaco Jwan Costantini in merito alle nuove tariffe per le concessioni demaniali che prevedono, per il 2021, un forte aumento in base al quale nessuna concessione, anche senza fini di lucro, deve pagare un canone non inferiore a 2.500 euro.
Su questo argomento c’è il malcontento generale anche delle concessioni balneari e non, tra cui anche i caliscendi, i circoli nautici e le leghe navali, problema che riguarda anche il Comune di Giulianova. A tale proposito il primo cittadino ha fatto suo un emendamento al decreto legge secondo il quale, “tale disposizione non si applica alle concessioni demaniali marittime rilasciate per attività sportive, ricreative e di valorizzazione delle tradizioni locali svolte senza scopo di lucro e per finalità di interesse pubblico, per le quali l’importo annuo dovrebbe aggirarsi attorno alla somma di 500 euro”.
Rileggete il neretto della De Micheli… e adesso rileggete quello di Jwan I il comunicatore,
Una curiosità: può un Sindaco proporre un emendamento alla Camera? Non serve che vi risponda vero? Il segreto comunicativo, l’artificio lessicale del prode Jwan è in quel “ha fatto suo”… cioè, non lo propone, ma lo fa suo.
E quindi?
Come incide, sull’iter parlamentare, il fatto che Jwan abbia “fatto suo” l’emendamento?
Ora, io capisco che, trovandosi in un momento di grandissimo calo di popolarità e di scarsissima visibilità, l’ex civico ora leghista si senta in bisogno di apparire, anche perché dopo gli ombrellini sparuti, credo che ai giuliesi ci sia qualcosa che gira moltissimo, e non mi riferisco alla ruotina panoramica al porto, ma “far suo” un emendamento, senza neanche citare la proponente, mi sembra davvero un po’ triste.
Sarebbe come se io annunciassi di far mia la Divina Commedia e me ne andassi in giro con un berretto rosso floscio e la corona d’alloro.
Oppure, magari, che annunciassi di far mia la Costituzione e pretendessi di essere chiamato “padre della patria”.
Esagero, se dichiaro di far mia la Bibbia, poi…
ADAMO