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gianguianacE’ curioso come, a volte, un fatto lo si possa raccontare con una parola, o magari un verbo. E se quella parola, o quel verbo, è di quelli che non si usano proprio tutti i giorni, allora c’è materiale per farne letteratura.
Il mio verbo di oggi è CONFERIRE.
Se vi capitasse di parlarne con un linguista, vi direbbe che è un verbo “multifunzione”, visto che lo puoi usare quando vuoi “conferire” con una persona, o magari quando vuoi sottolineare che un qualcosa “conferisca” un bell’aspetto ad un’altra persona, ma i due significati che mi servono, nella storia che sto per raccontarvi, sono quello del “conferire” un incarico a qualcuno e quello del “conferire” qualcosa in un luogo, magari in una discarica.
E qui, v’ho dato una prima traccia, che è poi è la ragione stessa di questo mio articolo, perché tutto questo preambolo, anche un po’ contorto (l’ammetto) serve solo ad offrirmi la possibilità di dare un titolo a questa storia.
Eccolo:
IL MISTERO DELL’INCONFERIBILE CONFERITO NELLA SOCIETA’ DEI CONFERIMENTI

sottotitolo; STORIA DI UNA FIGURACCIA CHE NESSUNO VOLEVA RACCONTARCI

Lo so, non è un capolavoro, ma non lo è neanche questa storia.
Anzi.
Andiamo per ordine, cominciando - secondo regola - dai personaggi.

LA TEAM: società pubblica di proprietà del Comune di Teramo
LA GIULIANOVA PATRIMONIO: società pubblica di proprietà del Comune di Giulianova
L’ANAC: l’Autorità Nazionale Anti Corruzione


LUCA RANALLI: il conferito inconferibile (secondo l'Anac)
GIANGUIDO D’ALBERTO: il conferitore
I TERAMANI: le vittime ignare

E adesso, la storia.


Era una notte buia e tempestosa, quando alla porta di un vecchio maniero, si sentirono due colpi… vabbè, mi sono lasciato prendere la mano… non era una notte, ma un giorno, non era un castello ma il Comune di Teramo, però i due colpi quelli sì, c’erano, perché il postino suona sempre due volte e questa storia comincia con una lettera.
E’ l’atto formale con il quale, nel dicembre del 2020, l’Anac avvia un “procedimento di vigilanza nel quale si contesta la possibile sussistenza dell’ipotesi di inconferibilità del presidente della TeAm, Ranalli.
In pratica, l’Authority ipotizza che Ranalli non potesse essere nominato, perché la legge prevede, tra gli “inconferibili“ per una carica come quella: «…coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che conferisce l'incarico, ovvero a coloro che nell'anno precedente abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, nella stessa regione dell'amministrazione locale che conferisce l'incarico, nonché a coloro che siano stati presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e loro forme associative della stessa regione…».
Ranalli, è stato dal 19/06/2017 al 6/11/2020 Amministratore Unico della Giulianova Patrimonio e dal 05/07/2019 ad oggi Presidente del C.d.A. della TeAm.
Per l’Anac, è inconferibile.
Il Comune di Teramo, incassa e risponde, per mano del Sindaco D’Alberto, il 16 febbraio del 2021 e, in sostanza, respinge le contestazioni del Garante, rivendicando tra l’altro il fatto che la TeAm (all’epoca) avesse anche un socio privato e che, per questo, non fosse considerabile “pubblica”. Anche Ranalli risponde, con una serie di argomentazioni legali e chiedendo l’archiviazione del procedimento.

Fin qui è tutto chiaro?

Certo, vi starete chiedendo perché, di tutta questa vicenda, non si sia saputo nulla.
Perché non ne abbia parlato il Sindaco, la Giunta, né alcun consigliere comunale.
Perché un “caso”, che rischiava di decapitare la più importante partecipata teramana, non avesse avuto alcuna ribalta pubblica.

Tenete da parte questa domanda, vi servirà tra un po’.

L’Anac recepisce le considerazioni “conferite” da D’Alberto e Ranalli, ma le respinge. Vi risparmio tutto il papiro argomentativo (chi volesse può leggerlo CLICCANDO QUI), perché voglio arrivare alla decisione finale, quella che, impropriamente, potremmo definire la “sentenza” del garante. Che conferma “l’inconferibilità dell’incarico di Presidente” e ordina di “…comunicare al soggetto cui è stato conferito l’incarico la causa di inconferibilità - come accertata dall’ANAC - e la conseguente nullità dell’atto di conferimento e del relativo contratto ed adottare i provvedimenti conseguenti; …contestare la causa di inconferibilità ai possibili destinatari della sanzione inibitoria ed avviare il relativo procedimento nei confronti di tutti coloro che, alla data del conferimento dell’incarico, erano componenti dell’organo conferente…
Che significa?

Significa che il Sindaco di Teramo e tutti quelli che hanno partecipato al “conferimento” dell’incarico, per tre mesi “non possono conferire tutti gli incarichi di natura amministrativa di loro competenza…”.

A questo punto, mentre voi rispolverate la domanda che vi avevo fatto mettere da parte, e vi chiedete perché non se ne sia saputo nulla, io ho un paio di domande alle quali vorrei avere risposta:

- in questo momento, il Sindaco di Teramo è parzialmente limitato nelle sue azioni, in virtù della delibera dell’Anac?
Oltre al Sindaco, chi sono gli altri “conferitori” sottoposti a provvedimento di inibizione?
- In questo momento, alla guida della TeAm c’è un presidente che non poteva essere nominato?
Se è così, perché non è stato immediatamente sostituito?
Quanto incide, questa vicenda, sull’attività della TeAm e, in particolare, sugli atti adottati dal presidente?
- Da ultimo: perché nessuno ci ha detto nulla? Chi e perché ha pensato che i teramani, che sono i veri proprietari della TeAm, non dovessero essere messi al corrente di questa vicenda? 
Perché un errore ci può stare, ma se l'errore non si risolve (e dalla delibera dell'Anac non mi pare che sia successo nulla) allora l'errore diventa una figuraccia.

Che è inutile cercare di nascondere. 

Aspetto che mi vengano “conferite” le relative risposte…

ADAMO