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SOLDICHIESA

 

“Cari fedeli, se avete tra le mani questo foglio, è perché siete stati visitati dal doloroso evento della morte di una persona cara”. E’ il primo capoverso della lettera che don Michele Cocomazzi, vicario della Forania di Castiglione Messer Raimondo ha scritto ai fedeli della vallata del Fino, un pugno di Comuni in provincia di Teramo che ricadono nel territorio dell’Arcidiocesi di Pescara. Don Michele, con animo caritatevole, si preoccupa delle incombenze funebri che spettano alla famiglia del caro estinto, come gli accordi con l’agenzia funebre, la celebrazione religiosa, in merito alla quale, il Vicario si fa carico di risolvere un altro problema che, a suo dire, crea imbarazzo alle famiglie affrante. L’offerta al parroco. E la prende alla lontana: «La celebrazione delle esequie è del tutto gratuita e il sacrificio di Cristo sull’altare non ha prezzo pertanto, a tutti coloro che fanno lecitamente richiesta del rito funebre, non viene imposto nessun tariffario obbligatorio». Precisato questo, c’è sempre l’imbarazzo delle famiglie da affrontare: «Facendo appello alle consuetudini locali radicate, dopo aver sentito il parere dei parroci e delle pompe funebri, al fine di evitare un sentimento di imbarazzo alle famiglie… » don Michele spiega: «… si è pensato di fornire un’indicazione di offerta di euro 150 per funerale e Santa Messa di riuscita».  Come dire, un’offerta a forfait. Seguono relative modalità: i soldi vanno consegnati all’impresario funebre, che poi provvederà a girarli al parroco che, attenzione, li introiterà solo in nome e per conto della parrocchia, «…che è una famiglia di famiglie che vive essenzialmente di carità e provvidenza». Per chi volesse, poi, una cerimonia funebre un po’ più ricca, magari con accompagnamento musicale, nessun problema: «…informatene tempestivamente l’impresa funebre che provvederà, in comunione col parroco, a contattare gli appositi professionisti». L’offerta, in questo caso, probabilmente dipende dal genere musicale, dal numero dei musicisti e dalla presenza o meno di voci cantanti. E dall’imbarazzo delle famiglie affrante.

 

ADAMO

 

TARIFFAFUNEBRE