Nuovo colpo di scena in Provincia per la nomina dei rappresentanti di via Milli alla Riccitelli. Dopo le polemiche di qualche mese fa, e le saltate nomine che avrebbero visto una sostanziale spoliazione della minoranza, che non avrebbe avuto un proprio rappresentante, c'era stato un lungo periodo di silenzio, nel corso del quale però si erano mosse le segreterie politiche, tanto da arrivare ad una soluzione che, fino a poche ore fa, sembrava ormai definitiva, ovvero Beta Costantini per la Maggioranza e Graziella Cordone per la minoranza. Tutto deciso. Tutti contenti. Tutti d’accordo… o quasi.
Invece, è saltato tutto al momento del voto e, con quello che qualcuno ha definito "un colpo basso", il rappresentante di Minoranza stato identificato in Francesca Chiara Di Timoteo, consigliere comunale teramana eletta nella lista del Sindaco D'Alberto, ma poi allontanatasi in aperta dissidenza con il primo cittadino e le sue scelte.
Se quella di Beta Costantini è, come previsto nella prima versione, una nomina di Area Quagliariello, quella della Di Timoteo sarebbe stata caldeggiata da Italia Viva, anche alla luce di un piccolo “giallo”, visto che Graziella Cordone ha ritirato la sua candidatura e la minoranza avrebbe proposto Giorgia Ricci, che però sembra non avesse presentato il curriculum.
E non solo, perché “giallo nel giallo”, sembra che la Di Timoteo avesse mandato segnali di distensione al Sindaco D’Alberto, aprendo le strade ad un riavvicinamento che, però, i falchi di “podemos” avrebbero osteggiato tanto da proporre un nome alternativo, quello appunto della Ricci.
Sulla Di Timoteo, a quel punto, ha deciso di giocare di contropiede la maggioranza e l’ha votata, anche grazie appunto ad Italia Viva. Quindi 5 voti alla Di Timoteo, 4 a Beta Costantini e 4 a Giorgia Ricci. Sembra che la minoranza, sulle prime quasi gongolasse per la doppia nomina strappata (considerando tanto la Di Timoteo quanto la Ricci espressioni dell’Opposizione), prima di scoprire che, ferma la nomina della Costantini per la maggioranza, per la minoranza - per la regola del “vince il più giovane” sarebbe passata la Di Timoteo, che alla luce dei fatti (e dei voti), non è considerabile affatto di minoranza, e soprattutto certo non vicina al Centrosinstra pd-dalbertiano. Insomma, un vero - ennesimo - pastrocchio quello della Minoranza, che di fatto resta senza un vero rappresentante. E non solo, perché la cosa potrebbe provocare - se questo significasse un avvicinamento ai renziani - anche un rafforzamento del gruppo consiliare di Iv in Comune. Adesso la minoranza minaccia di impugnare la nomina, ma anche questa vicenda palesa quale sia lo stato di attrito, ormai insanabile, all'interno del centrosinistra in provincia di Teramo, con Italia Viva che - anche alla luce di quanto sta accadendo a Roseto - segna sempre di più la distanza dal Pd e dalle altre forze "regnanti" al Comune di Teramo.
ADAMO