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GIANNIFALCONIE’ vero che chi entra in conclave Papa, ne esce cardinale, ma questa volta, dal conclave ristretto post consiliare di ieri, sembra che la fumata sia stata bianca. E definitiva. Visto che, secondo i rumors, le varie anime della maggioranza dalbertiana avrebbero trovato la quadra sul nome del prossimo presidente della Teramo Ambiente.

Si tratterebbe del 52enne avvocato teramano Gianni Falconi. A confermare questa ipotesi, visto l’assoluto silenzio di tutta la maggioranza sulla questione, ci sarebbe una coincidenza: l’avvocato Falconi si sarebbe dimesso questa mattina dall’organismo di vigilanza del MoTe, il consorzio dei rifiuti dei Comuni montani. Forse solo una coincidenza, certo, ma visto che quella nomina al MoTe sarebbe di fatto incompatibile con quella della presidenza della società in house del Comune, è una coincidenza che può essere letta come una conferma.

Dello stesso avvocato, si era fatto il nome in occasione delle nomine al Ruzzo, quando era stato proposto dalla componente minoritaria, quella che si identifica nel sindaco di Teramo, per il collegio dei revisori. Adesso, mancherebbero solo i passaggi formali, per l'incarico al nuovo presidente, anzi: per l'incarico al primo presidente della nuova TeAm.

Una nomina che, una volta ratificata, non mancherà di scatenare reazioni politiche, non per l'indiscutibile valore professionale e umano dell'avvocato Falconi, ma perché in questo momento la claudicante maggioranza dalbertiana è al centro di una serie di attacchi, più o meno visibili, portati da più frange polemiche o dissidenti, tra le quali anche quelle che rivendicavano un posto di visibilità e avevano già ipotecato la nomina in TeAm. La scelta dell'avvocato Falconi, se confermata, potrebbe essere letta da quelle frange come una definitiva presa di distanza del Sindaco.

Queste cose, però, D'Alberto le sa, come sa che anche all'interno del Consiglio c'è chi si agita al punto da minacciare la nascita di nuovi gruppi, frazionando ulteriormente la maggioranza.

Adesso, però, comincia il lungo week end elettorale.

Se ne parla a scrutinio finito.