Benvenuti nella città degli Omissis. Famiglia curiosa, quella degli Omissis.
Un tempo, molto ridotta in quanto a consistenza numerica, oggi ben più numerosa.
Un tempo, confinata negli spazi angusti dei casellari giudiziari, o tra le pieghe delle cartelle cliniche, oggi invece diffusissima tra i corridoi del Municipio, dove quasi ogni giorno diventa più consistente. Gli Omissis crescono a ritmi da conigliera, si riproducono per gemmazione spontanea, e se prima potevi trovarne solo nelle graduatorie dei concorsi, alla voce “esclusi”, adesso se ne trovano di continuo anche e soprattutto nelle delibere di assunzione. Eppure, verrebbe da pensare, che se viene assunto qualcuno, che sarà pagato con soldi pubblici, sarebbe giusto che chi finanzia quell’assunzione, cioè noi, conoscesse almeno le generalità di chi sta pagando.
Invece, così non accade.
Il Comune di Teramo sceglie la strada della privacy ad oltranza, e ogni tanto assume un Omissis, senza alcuna possibilità di sapere chi sia.
L’albo pretorio comunale, è ormai l’albero genealogico della famiglia Omissis. Se ne incontrano a grappoli.
Certo, tutti sappiamo che dietro un Omissis c’è sempre un grande nome, anzi: due, quello dell’Omissis stesso e quello di qualche Omissis patente conosciuto.
È solo una coincidenza, ovviamente. Non vi venga in mente di pensare che l’Omissis parente “vip” possa in qualche modo aiutare l’Omissis in cerca di lavoro. Non siate maligni! Gli Omissis queste cose non le fanno, loro sono discreti per vocazione, riservati per indole, sobri per tradizione familiare. Pensate che quando si ritrovano per il Cenone di Capodanno, nell’invito non mettono neanche il nome del ristorante, quindi ognuno alla fine lo fa a casa propria, brindando con uno champagne con l’etichetta coperta.
Quindi, se il Comune di Teramo assume una Omissis, attingendo alla graduatoria degli idonei di un Comune della montagna, non c’entra assolutamente nulla il fatto che abbia un marito consigliere comunale.
E se il Comune di Teramo assume una giovane Omissis, attingendo stavolta alla graduatoria di un Comune della fascia costiera, è solo una coincidenza il fatto che abbia uno zio assessore.
Così, se il Comune di Teramo accoglie, in mobilità, una Omissis che lavora in un altro ente territoriale teramano, che volete che ruolo abbia un altro marito consigliere comunale?
Non c’è nulla di irregolare, per carità.
Tutto lecito, tutto possibile.
Tutto consentito dalla legge.l
Allora perché oscurarlo con quegli Omissis?
ADAMO
La foglia di fico è una rubrica di satira, di politica, di satira politica e di politica satirica