Riflettevo…. “non tutto il male, vien per nuocere”. Poi uno dice: la saggezza dei tempi andati, il valore dei proverbi e dei detti popolari, veri distillati di buonsenso. Dicevo, “non tutto il male vien per nuocere”… riflettevo pensando al fatto che la pandemia, con il suo carico di restrizioni e di contromisure anti-contagio, ci ha risparmiato il concerto di Capodanno. Non perché io lo consideri inutile (anche se non ho mai amato i capodanni di piazza) ma perché nelle intenzioni dell’assessore Filipponi, c’era il progetto di portare a Teramo Eugenio Bennato. Leggete bene: non Edoardo, quello di “Sono solo canzonette”, di “Cantautore” e di migliaia di altre canzoni amatissime, ma Eugenio, quello della musica popolare, quello della ricerca antropologico-sonora, artista raffinato e colto, certo, ma che sta al Capodanno quanto la pista di pattinaggio di piazza Martiri sta al Rockefeller Center. Sia chiaro, non discuto il valore di Eugenio Bennato, anzi ne riconosco il grandissimo talento e so quanto il “taranta power” sia stato importante nella rivalorizzazione della nostra musica etnica, ma immaginarlo suo palco del 31 dicembre mi fa lo stesso effetto del ricordo di Marina Rei che, in piazza Martiri, in una Teramo sottozero, cantava “Primavera” in attesa di “Attacca Bastià”. In un anno come questo, Bennato a Capodanno sarebbe stata una pietra tombale sul nostro già provatissimo umore collettivo. Almeno questa, l’abbiamo scampata…non tutto il Covid viene per nuocere…
ADAMO
La figlia di fico è una rubrica di satira, di politica, di satira politica e di politica satirica